#Expo2015 indagine sulla differenziata… al di sopra di ogni sospetto?
Terza visita ad Expo 2015. Come sta funzionando la raccolta differenziata e la gestione delle stoviglie nel sito dell'Esposizione Universale? Eco dalle Città attraversa la lunga camminata del decumano e “sbircia” nei bidoni
08 May, 2015
di Aglaia Zannetti
VIDEO Stefano D'Adda
Che i lavori siano ancora “in
progress” all’interno del sito dell’Esposizione Universale, ce ne eravamo
accorti visitando Expo già dal primo giorno della sua apertura: work in
progress per quel che riguarda alcuni padiglioni (primo tra tutti il bellissimo
Padiglione Italia, tanto suggestivo e
affascinante quanto incompleto!) ma soprattutto per quel che concerne l’organizzazione
e gestione interna delle tonnellate di rifiuti giornaliere, prodotti dai visitatori, da differenziare.
Rispetto ai primissimi giorni di apertura la situazione che abbiamo trovato mercoledì 6 maggio sembra però essere migliorata: compaiono infatti diversi contenitori per la raccolta del vetro, assenti fino a tre giorni prima. A volte isolati, a volte accoppiati agli altri, la quantità di questi bidoni è - a ragione - inferiore rispetto a quella che è stata evidentemente calcolata per i bidoni destinati alla raccolta delle bottigliette in plastica (e la plastica e metalli in generale) i cui box abbondano e sono quasi sempre pieni.
Lungo il nostro (lungo) cammino attraverso il viale principale dal quale si snodano le vie laterali dove sono ubicati i padiglioni espositivi, abbiamo potuto notare che molti visitatori gettano i mozziconi di sigarette a terra, accanto o addirittura sopra i contenitori, a volte ignorando il divieto di fumo (se non all’interno delle aree predisposte) e senza, comunque, buttare il mozzicone nel bidone della indifferenziata, come dovrebbe essere.
Ciascun contenitore reca chiaramente le indicazioni su cosa e dove smaltire tutte le tipologie di rifiuti, dall’umido, alla carta, vetro, plastica e metalli, ma la nostra netta impressione è che i visitatori siano quanto meno distratti, se non poco informati a monte sulle regole per la differenziata. Qualche sentinella dei rifiuti (a noi così care) tra i volontari che presidiano il sito sarebbe senza dubbio un utile investimento per cercare di arginare il più possibile questa tendenza; forze in campo ce ne sono e potrebbero essere dispiegate all’ ingresso, ad esempio, con il compito di raccomandare ai visitatori attenzione al corretto smaltimento dei propri rifiuti.
Il Padiglione Cina, ad esempio, dove abbiamo pranzato a costi non eccessivi, gestisce i rifiuti “a porte chiuse” ; da quel che abbiamo potuto osservare per ora,vestendo i panni del visitatore, i piatti sono in ceramica mentre posate e bicchieri sono, purtroppo, in plastica usa e getta.
Positiva, nonché essenziale per il portafoglio, la presenza di diverse Case dell’acqua, dove ci si può dissetare scegliendo tra acqua del Sindaco naturale o frizzante. Una “dritta” per chi crede che il costo per una bottiglietta da 50 cl a 3 euro, presso diversi punti di ristoro all’interno dei padiglioni, sia eccessivo.
Alcuni giovani volontari Expo ci hanno assicurato che questa è una fase di rodaggio e che è previsto l’arrivo di ulteriori contenitori per la raccolta differenziata al fine di garantire una maggiore copertura soprattutto lungo le vie laterali e interne.
Noi, ovviamente, torneremo a verificare.
Ciò che è certo è che nessun operatore Amsa può intervenire differenziando in seguito ciò che è stato smaltito scorrettamente alla fonte: l'azione del visitatore costituisce la base per il successo dello smaltimento all'interno del sito.