Assobioplastiche: "La direttiva europea sulla riduzione dell'utilizzo di sacchetti in plastica è una vittoria dell'Italia"
Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea la direttiva che modifica quella del 94 su imballaggi e rifiuti di imballaggio, che non contemplava misure specifiche sull’utilizzo delle borse di plastica leggere
11 May, 2015
Mercoledì 6 maggio è
stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea la direttiva sulla riduzione dell’utilizzo di borse di plastica leggere
che va a modificare quella del 1994 sugli imballaggi e sui rifiuti di
imballaggio. I paesi membri hanno tempo fino al 27 novembre 2016 per introdurre
misure per la riduzione del consumo di sacchetti monouso in plastica. Possono varare strumenti economici come la fissazione del
prezzo, imposte e prelievi, oppure introdurre restrizioni alla
commercializzazione, purché tali restrizioni siano proporzionate e non
discriminatorie. Ecco il comunicato di Assobioplastiche:
Marco Versari, Presidente di Assobioplastiche, commenta così questo evento: “Con l’emanazione di questa direttiva noi italiani abbiamo diversi primati di cui andare orgogliosi.
Siamo stati i primi, ben 9 anni fa, ad introdurre una normativa finalizzata a ridurre l’impatto dei sacchetti in plastica sull’ambiente; questa normativa è entrata definitivamente in vigore nel 2011 ed è stata implementata nel 2012, dettando le basi di un provvedimento legislativo europeo che non esito a definire epocale perché ha subordinato il mantra della libera circolazione delle merci ad ogni costo a quello della necessità di proteggere l’ambiente, riducendo in maniera drastica la produzione di rifiuto plastico. Ma non solo.
Questa direttiva rappresenta un grande passo in avanti anche per l’attuazione dell’economia circolare e per la ripresa dell’industria chimica europea, di cui le bioplastiche rappresentano uno tra i settori a più alto tasso di innovazione, in grado di creare nuova occupazione e di disegnare modelli di sviluppo che mettano fine alla “società del rifiuto” e della dissipazione delle risorse naturali, i cui limiti sono ormai sotto gli occhi di tutti.
Contrariamente alle cassandre che hanno cercato di bloccare il provvedimento prefigurando il collasso di interi sistemi produttivi e la perdita di migliaia di posti di lavoro, oggi salutiamo questa direttiva come un grande risultato del nostro Paese, dei cittadini che hanno compreso le ragioni della legge rispettandola in pieno e di quegli operatori della GDO e del piccolo commercio che si sono adeguati alle nuove norme. Ora rimaniamo in attesa degli esiti delle indagini predisposte dalla UE sulle plastiche additivate di cui auspichiamo la messa al bando anche su tutti gli altri mercati europei così come già attuato in Italia”.