Expo, la guardia al bidone. Paolo Hutter su Metro News
Intervento sulla raccolta differenziata dei rifiuti all'Expo di Milano: "A fronte di ben tremila contenitori differenziati, l’attenzione dei visitatori nell’usarli è troppo scarsa. I volontari controllino"
18 May, 2015
La raccolta differenziata a Expo rischia di andare sprecata. Quale
sia il problema è presto detto: a fronte di un notevole sforzo
organizzativo, a fronte di una dotazione di ben tremila contenitori
differenziati, l’attenzione dei visitatori nell’usarli è troppo
scarsa. Quindi presumo che il contenuto dei cestini sia quasi del
tutto INUTILIZZABILE ai fini del riciclo, a meno di immaginare che
qualcuno o qualche impianto si dedichi a RI-DIFFERENZIARE quanto è
stato PASTICCIATO dai visitatori Expo. Purtroppo basta una
minoranza significativa di pasticcioni per rovinare le raccolte
differenziate. Inoltre secondo un nostro modesto e informale calcolo se 10 mila
tonnellate, che dovrebbero essere differenziate e avviate a riciclo,
tornano invece a smaltimento ci sono maggiori spese e minori incassi
per un milione e mezzo di euro. (Totale rifiuti previsti da Expo 17
mila, parlo di 10 mila “in ballo”, al netto cioè di quelli sicuramente
ben raccolti e di quelli inevitabilmente ammucchiati).
A carico di chi queste maggiori spese e minori incassi? Di Expo o di
Amsa o di Conai? Questo non lo so bene. In ogni caso quello che accade
non è sorprendente. La raccolta differenziata funziona più facilmente
presso le abitazioni, i luoghi di lavoro, gli esercizi commerciali. È
molto più difficile per strada, nelle feste, negli eventi, o nelle
fiere. Ma come hanno già dimostrato altre fiere c’è una possibilità
di rimontare la china. Una soluzione massiccia, semplice e radicale.
Volgere le attenzioni dei volontari presenti in Expo al comportamento
dei visitatori nella gestione dei rifiuti. I singoli contenitori
differenziati sono TREMILA. Se le “stazioni ecologiche”, ovvero i punti in cui vi sono da due a cinque contenitori affiancati,
sono circa 800 l’ideale sarebbe che ci fosse sempre un volontario
accanto al gruppo di cestini per consigliare e controllare i
visitatori. A Torino al Salone del Gusto la raccolta differenziata è
riuscita perché Legambiente è riuscita a mobilitare e distribuire ben
240 volontari (120 a turno) dedicandoli prevalentemente a fare “la
guardia ai bidoni”, tutto il tempo.
Idem alla Fiera Fa' la Cosa Giusta di Milano c’erano decine (in quel caso bastavano) di volontari prevalentemente dedicati ai rifiuti. A questo naturalmente andrebbe aggiunto un avviso molto forte e chiaro all'ingresso e magari anche durante il percorso. Occorre parlarne , innanzitutto. I contenitori differenziati da soli non parlano ai molti che hanno altro per la testa.