Smog, niente targhe alterne stop alle auto inquinanti
La Regione ha varato i provvedimenti per la stagione invernale
04 October, 2005
<b>Sono stati messi a disposizione 5 milioni di euro per convertire a gas macchine vecchie
L´accordo è stato firmato da tutte le città capoluogo e dai centri oltre i 50 mila abitanti
VALERIO VARESI </b>
«SE contro lo smog facessimo quattro volte quello che stiamo facendo non basterebbe lo stesso» commenta con dolorosa consapevolezza l´assessore ai Trasporti della Regione Alfredo Peri. Quello che i Comuni con oltre 50 mila abitanti e le Province faranno a partire dal 20 ottobre prossimo è abbandonare le targhe alterne per bloccare dal lunedì al venerdì i veicoli a benzina e Diesel immatricolati prima della normativa «Euro» dalle 8,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 19,30 anche se provvisti del «bollino blu». Dal sette gennaio, inoltre, il divieto si estenderà anche ai veicoli (sempre benzina e Diesel) di categoria «Euro 1», ma questa volta dalle 8,30 alle 18,30 senza nessuna pausa intermedia. Non solo. Dopo l´Epifania, se le polveri sottili (pm10) supereranno la soglia dei 50 microgrammi di media giornaliera il sabato, la domenica e il lunedì, scatterà il blocco totale del traffico per auto e ciclomotori il giovedì successivo. A comunicare i superamenti sarà l´Arpa entro le 12,30 del martedì. Le deroghe riguardano le auto elettriche, quelle «Euro 4», le ibride, i Diesel col filtro anti particolato, quelle con almeno 3 persone a bordo, il «car sharing» (auto in multiproprietà) e le vetture a gas metano o gpl. Per queste ultime, la Regione ha messo a disposizione parte dei 23 milioni di euro (5 milioni in tre anni) al fine di convertire a gas macchine di epoca «pre-Euro» con l´obbiettivo di montare 10 mila impianti all´anno. Il contributo varierà tra i 350 e i 400 euro pari a oltre un terzo del costo dell´installazione. I mezzi di questa categoria sono il 27% delle vetture in Emilia Romagna, il 39% dei furgoni e l´89% dei mezzi pesanti. Per queste ultime tipologie Diesel (non convertibili a gas), la Regione ha previsto un contributo per il montaggio di un filtro anti particolato (costo 5-6 mila euro) che consente quasi di azzerare le polveri immesse nell´aria. Basterà cambiare la cartuccia filtrante, il che avverrà una volta al mese per ciò che concerne i bus o ogni 6 mila chilometri per i veicoli commerciali.
«Stiamo lavorando per salvaguardare la salute dei cittadini, in particolare quella dei bambini e degli anziani, i più esposti: per noi è una priorità» spiega il presidente della giunta regionale Vasco Errani. Sulla chiusura al traffico avrà una parola determinante l´Arpa. Non solo perché certificherà gli sfondamenti del limite per le polveri, ma perché, in base alle previsioni atmosferiche, potrà stabilire se si va verso una dispersione degli inquinanti (nel qual caso darò parere negativo alla chiusura) o se perdureranno le condizioni di accumulo dei veleni. La Regione metterà anche a disposizione 3 milioni per un adeguamento della rete di monitoraggio. «L´Unione europea - ricorda l´assessore all´Ambiente della Regione Lino Zanichelli - è pronta ad avviare procedure contro chi non rispetta i parametri di inquinamento anche se il Governo ha chiesto una proroga rispetto agli obbiettivi previsti per il 2005. Dieci giorni fa la commissione europea ha acconsentito di non avviare le procedure in presenza di un piano quinquennale di risanamento».
L´accordo è stato firmato da tutte le città capoluogo e dai centri con oltre 50 mila abitanti. Adesione massiccia, dunque, al contrario dell´anno passato in cui si defilò Parma e altre città obbiettarono sulle soluzioni adottate. I sindaci, ora, avranno una settimana di tempo per ratificare l´accordo e mettere in piedi la macchina informativa a beneficio dei cittadini. Ogni Comune potrà aggiungere a queste misure, definite «minime» dalla giunta regionale, altri provvedimenti rafforzativi, mentre le Province si impegnano ad adottare i piani di tutela e risanamento della qualità dell´aria.