La Cina si impegna a ridurre la CO2 del 60-65% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005
Inoltre annuncia un aumento del 20% della propria quota di energia a basso contenuto di CO2 sempre entro il 2030. Impegni presi in vista del nuovo accordo globale sul clima di Parigi del prssimo dicembre
01 July, 2015
(ansa ambiente)
La Cina si è impegnata a ridurre drasticamente le emissioni di anidride
carbonica prodotte dalla sua economia tra il 60-65% entro il 2030
rispetto ai livelli del 2005 e ad aumentare del 20% la propria quota di
energia a basso contenuto di CO2 sempre entro il 2030. Impegni presi in
vista di un nuovo accordo globale sul clima che dovrebbe essere firmato a
Parigi il prossimo dicembre. Lo rende noto il Climate action network
(Can). "Finora la Cina ha sempre giocato in difesa la partita sul
cambiamento climatico - osserva Luca Iacoboni, responsabile della
campagna Clima e Energia di Greenpeace Italia - perciò oggi è stato
fatto un primo passo importante verso un ruolo più attivo. Affinché la
Conferenza di Parigi sia un successo, occorre però che tutti gli attori
principali - la stessa Cina, ma anche l'Unione Europea - si pongano
obiettivi più ambiziosi". L'annuncio cinese, ricorda Greenpeace, arriva
dopo gli impegni già presi da Unione Europea e Stati Uniti. Tutti i più
grandi inquinatori hanno dunque messo sul tavolo delle trattative i
rispettivi obiettivi in vista della Conferenza sul Clima di Parigi.
"L'impegno di oggi è solo un punto di partenza. L'obiettivo annunciato
non riflette pienamente l'importante transizione energetica già avviata
in Cina - osserva Iacoboni - Se prendiamo in considerazione fattori come
il calo dei consumi di carbone, la robusta crescita delle rinnovabili e
il drammatico bisogno di sconfiggere l'inquinamento atmosferico, siamo
convinti che la Cina possa andare ben oltre quanto proposto oggi".