Ondate di calore, meglio il ventilatore o il condizionatore?
Insieme al primo caldo intenso dell'estate, arriva puntulae il dilemma: con un occhio all'ambiente e uno al portafoglio, meglio ricorrere all'aria condizionata oppure al classico ventilatore? Ecco consumi e costi a confronto
30 June, 2015
Da mercoledì 1 luglio l’anticiclone “Flegetonte” porta aria sempre più calda dall’Africa verso l’Italia e le temperature dovrebbero raggiungere in alcuni casi anche i 38 gradi, come previsto ad esempio a Roma, Firenze e Napoli. Il sole sarà disturbato soltanto da occasionali temporali di calore sui monti e l'afa durerà all'incirca fino al 9-10 luglio. Come fare, allora, per difendersi dalle temperature roventi senza inquinare troppo e, soprattutto, senza spendere un capitale? È meglio affidarsi a un tradizionale ventilatore, oppure cedere alle lusinghe dell'aria condizionata, magari puntando su un climatizzatore ad alta efficienza energetica?
Cifre alla mano, tra
le due opzioni non c'è storia. Un climatizzatore, in media,
assorbe una potenza di circa 700 watt (W), cioè consuma in un'ora
700 wattora (Wh), cioè 0,7 chilowattora (kWh). Per un ventilatore,
il consumo orario scende ad appena 50 watt, quasi 15 volte di meno
rispetto all'aria condizionata. Il confronto è impietoso:
ipotizzando un uso giornaliero di cinque ore, l'aria condizionata
consuma circa 3.500 watt, mentre le pale del ventilatore richiedono
soltanto 250 watt, con un grande risparmio in termini di
elettricità, emissioni di carbonio e soprattutto di soldi in
bolletta. Questo vuol dire che anche tenendo accesi
contemporaneamente 5 ventilatori nello stesso appartamento, è
possibile consumare tre volte meno che con un solo
condizionatore.
Prevedibili le differenze sul piano economico.
Secondo l'Adoc (Associazione per la difesa e l'orientamento dei
consumatori), in particolare, tenere acceso il condizionatore
per 12 ore al giorno costa in media 3 euro, con una spesa
complessiva, calcolata su tutta l’estate, di oltre 160 euro (una
stima che può essere comunque ridotta del 30%, scegliendo un modello
“inverter” ad alta efficienza, di tipo “split”, e settandolo
sulla potenza minima, ndr). Cifre confermate da
Altroconsumo, che calcola in 1,5 euro il costo medio
di utilizzo di un impianto di climatizzazione per circa cinque ore al
giorno. Tenere acceso un ventilatore, invece, può costare soltanto
tra i due e i cinque centesimi all'ora, per una spesa giornaliera che
oscilla tra i 25 e i 60 centesimi (per 12 ore di utilizzo).
Tra
le due opzioni, insomma, non c'è partita. Quanto al confronto tra
ventilatore a piantana e a soffitto, i consumi
variano a seconda dei modelli e delle dimensioni, e anche la
sensazione di refrigerio percepita differisce da persona a persona.
Gli apparecchi a soffitto sono più grandi degli altri, e quindi
riescono a movimentare una maggiore quantità di aria, ma va detto
che i gas diventano più leggeri quando si riscaldano, e quindi
l'aria che si trova vicino al soffitto, e che in questo caso sarà
messa in circolo dalle pale del ventilatore, tende ad essere più
calda di quella che rimane nelle parti più basse della stanza. Gli
apparecchi a piantana, invece, sono più piccoli, ma essendo
generalmente posizionati molti più vicino al corpo, possono dare una
maggiore sensazione di sollievo dall'afa (oltre a tenere lontane le
zanzare nelle umide notti estive!).
Importante, in ogni caso,
adottare qualche piccolo accorgimento: appoggiare il
ventilatore su una superficie piana e stabile per prevenire cadute
accidentali; azionare di preferenza la rotazione del ventilatore,
facendo attenzione ad eventuali ostacoli; bere molta acqua per
prevenire la disidratazione (il movimento d'aria simile a un
“venticello” accelera la sudorazione); di sera, quando l'aria
esterna è più fresca, appoggiare se possibile il ventilatore sul
davanzale o sulla soglia del balcone, in modo che possa spingere
all'interno della stanza la piacevole aria serale, bere molta acqua e
indossare abiti comodi e leggeri. Anche sul posto di lavoro, se il
dress code in vigore nel vostro ufficio lo permette.