Rifiuti elettronici: 41,8 milioni di tonnellate prodotte in tutto il mondo nel 2014. L'europa in testa con 15,6 kg a persona
Bernocchi, Anci: “Gestione e riciclo Raee preziosa opportunità economica, ma attenzione al flusso non regolare”
22 July, 2015
La United Nation University presenta rapporto “E-Waste monitor 2014”: 41,8 milioni di tonnellate la quantità di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) prodotta a livello mondiale nel 2014. Un volume complessivo, dal valore di 48 miliardi di euro, destinato ad aumentare sensibilmente: nell’arco di quattro anni si prevede un tasso di crescita del 20%.
Se si considera il rapporto tra il numero di abitanti e i chilogrammi di Raee, l'Europa è il continente più sprecone con 15,6 kg di spazzatura elettronica pro capite. Solo il 15% degli e-waste totali prodotti nel 2014 a livello globale è riciclato correttamente, con alcuni paesi (Svezia, Danimarca e Bulgaria) che già riciclano più del 60% del materiale elettronico.
L’Italia, secondo gli ultimi dati del 2012, si attesta al 22,5% a fronte di una produzione totale di 800.000 tonnellate di Raee. “Nel caso dei Raee l’Europa ha tra le mani una vera ricchezza, considerando il volume complessivo dei rifiuti elettronici globali - commenta Filippo Bernocchi, delegato ANCI Energia & Rifiuti - Se il rifiuto viene trattato come una risorsa, porta enormi benefici dal punto di vista economico perché restituisce materie prime, genera lavoro e favorisce la competitività. Negli ultimi vent’anni il Vecchio Continente ha fatto grandi progressi nella prevenzione della produzione e nella capacità di riciclo perché è aumentata l’attenzione verso questa pratica decisiva, ma resta ancora tanto da fare - continua Bernocchi – Secondo le stime, il flusso non regolare di rifiuti elettronici arriverebbe al 60%, mentre in Italia dovrebbe attestarsi intorno al 30%. Rifiuti che finiscono in una zona d’ombra e il più delle volte spediti fuori dal nostro continente. In particolar modo in Africa, dove arrivano sotto forma di donazioni e finiscono diritti nei distretti illegali di riciclaggio, come mi ha confermato esprimendomi tutta la sua preoccupazione la Responsabile del settore Ambiente di Johannesburg, in un incontro avvenuto la settimana scorsa”.
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