Torino, detenuti a lavoro per ripulire la città
Firmato a Palazzo Civico da Comune, Amiat e Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, il protocollo per l’inserimento lavorativo dei detenuti
21 September, 2015
È stato firmato dal Sindaco
Fassino, dal Presidente dell’AMIAT Maurizio Magnabosco e
dal Direttore della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno Domenico
Minervini un protocollo di intesa che prevede l’inserimento
lavorativo di detenuti in attività di pulizia, manutenzione e
riqualificazione di aree verdi al fianco del personale
dell’AMIAT.
Le attività che verranno svolte saranno
organizzate in 3 moduli che impegneranno ciascuno 30 persone per
sette settimane: nelle prime sei il lavoro svolto sarà gratuito
e volontario, e solo nella settima i 90 detenuti impegnati nel
progetto saranno retribuiti con voucher. Gli spostamenti verso le
sedi AMIAT e per il ritorno alla casa circondariale saranno possibili
grazie a titoli di viaggio messi a disposizione da GTT.
Dopo
l’introduzione dell’Assessore Lavolta, che ha illustrato i
contenuti del protocollo e le attività che prevede ed ha letto un
saluto del Ministro Andrea Orlando assente a causa della
convocazione del Consiglio dei Ministri, il Sindaco Fassino ha
messo in rilievo l’importanza di queste attività per dare una
dimensione diversa alla vita carceraria e favorire, dopo l’espiazione
della pena, il rientro nella vita normale: ricordata dal Sindaco,
che ha messo l’accento anche sulla funzione sociale dei lavori
svolti, la necessità di non isolare il carcere dalla comunità che
lo circonda. Tutti gli interventi che si sono succeduti hanno
riportato giudizi positivi sulla sperimentazione realizzata in agosto
con una trentina di detenuti, ben accolta negli ambienti di lavoro
interessati e dai cittadini, e ricordato come il progetto rientri in
un percorso di miglioramento delle condizioni carcerarie e di
recupero dei detenuti contribuendo quindi anche ad incrementare la
sicurezza. In particolare il direttore Minervini ha ricordato
che sui 1300 detenuti ospiti della casa circondariale sono 700
quelli impegnati in percorsi lavorativi e di studio, e che gli altri
600 sono in attesa di essere a loro volta coinvolti nelle attività,
auspicando la prosecuzione e l’estensione dell’utilizzo dei
detenuti.
Fonte: Ufficio Stampa Comune di Torino