Torino, rifiuti edili nei cassonetti: tra sversamenti illeciti e comportamenti virtuosi
Girando per il quartiere di Vanchiglia ci siamo accorti della presenza di una quantità rilevante di rifiuti edili. Una domanda sorge spontanea: che fine fanno questi rifiuti e dove dovrebbero essere conferiti?
07 October, 2015
Non è raro incontrare rifiuti come calcinacci, mattoni, piastrelle, cavi elettrici ecc, nei cassonetti dell'indifferenziata. Normalmente sono il risultato di piccoli lavoretti domestici ma non sempre è così, alcune volte ci si imbatte in vere e proprie ristrutturazioni, in barba alle leggi e ai regolamenti che disciplinano il corretto smaltimento di questi rifiuti, che vale la pena ricordare sono considerati rifiuti speciali.
Girando per il quartiere di Vanchiglia, durante i consueti monitoraggi dei cassonetti dell'indifferenziato, ci siamo accorti della presenza di una quantità rilevante di rifiuti edili. In alcuni casi era evidente che si trattasse di piccoli lavori domestici ma in altri, come quelli riscontrati in Via Sant'Ottavio, si era in presenza di vere e proprie macerie da cantiere.
“A questo punto, una domanda sorge spontanea” che fine fanno questi rifiuti e dove dovrebbero essere conferiti?
Prima di tutto, è bene precisare che, per rifiuti edili (o inerti) il Regolamento per la gestione dei rifiuti urbani della Città di Torino all'articolo 24 stabilisce che “È vietato depositare all'interno o all’esterno dei contenitori per la raccolta dei rifiuti urbani macerie provenienti da lavori edili. Le macerie devono essere conferite, a cura di chi esegue i lavori, direttamente alle discariche o agli impianti di frantumazione autorizzati utilizzando idonei mezzi di trasporto che ne evitino la caduta e la dispersione”. Per quanto riguarda i piccoli lavori domestici è fatto obbligo, per i privati cittadini, di conferire esclusivamente i rifiuti edili (o inerti) presso gli Ecocentri. Il conferimento è gratuito.
Stando ai dati prodotti da Amiat, nel 2014, la quantità di inerti raccolti dagli Ecocentri cittadini è stata di circa 2140 tonnellate, pari all'1,3% di tutta la raccolta differenziata cittadina. Questi materiali, una volta raccolti, vengono avviati in impianti di frantumazione per poi essere riutilizzati come gli inerti tradizionali (come la ghiaia). È implicito che l'utilizzo di inerti frantumati persegue l'obiettivo di ridurre il consumo di territorio, come nuove cave, e a conti fanti risultano più economici e sostenibili di quelli tradizionali.
Invece, per quanto riguarda gli inerti che i cittadini (e non) conferiscono irresponsabilmente nei cassonetti dell'indifferenziato, il loro destino è segnato, diventando un costo sia economico che ambientale, perché vengono trattati come qualsiasi altro rifiuto indifferenziato, finendo nell'inceneritore per essere termovalorizzati. Secondo un stima informale di Ipla in base alle cosiddette analisi merceologiche dell'indifferenziato, potrebbe derivare da lavor edili il 4% dei rfiuti indifferenziati. Ma in certi casi anche di più.