Ciclo dei rifiuti, nel 2015 l'Italia dovrà pagare 150 milioni di euro di multe alla Ue
A pesare soprattutto sul bilancio italiano la multa comminata a dicembre 2014 dalla Corte di giustizia Ue per le discariche considerate illegali perché non in regola con le norme europee o non chiuse o non bonificate
23 October, 2015
(ansa ambiente)
L'Italia nel 2015 si troverà a pagare complessivamente la cifra
record di circa 150 milioni di multe all'Ue per procedure d'infrazione. A
pesare soprattutto sul bilancio italiano la multa comminata a dicembre
2014 dalla Corte di giustizia Ue per le discariche considerate illegali
perché non in regola con le norme europee o non chiuse o non bonificate
(40 milioni forfettari più 42,6 per ogni sei mesi di ritardo).
Altro grosso colpo al portafoglio dello Stato, le sanzioni arrivate a metà settembre sempre da Lussemburgo per il mancato recupero di aiuti di stato considerati illegali alle imprese di Chioggia e Venezia, con una multa forfettaria di 30 milioni più 12 milioni ogni sei ulteriori mesi di ritardo. A questi si aggiungono alcuni milioni per il recupero di aiuti considerati illegali per i contratti di formazione lavoro (su cui l'Italia sta pagando dal 2013, ora con somme sempre decrescenti).
Tra fine anno e inizio 2016, poi, l'Italia si troverà a dover cominciare a pagare anche la multa comminata sempre dalla Corte Ue per le carenze della gestione dei rifiuti in Campania, con una somma forfettaria di 20 milioni più 120mila euro per ogni giorno di ritardo nell'attuazione della sentenza del 2010.
Con le decisioni odierne prese dalla Commissione Ue, l'Italia ha al momento 97 procedure d'infrazione aperte, di cui 75 per violazione del diritto Ue e 22 per il mancato recepimento delle direttive. A farla da padrone, le infrazioni in materia di ambiente, con 21 procedure in corso, poi i trasporti (12) e fiscalità e dogane e affari economici e finanziari (rispettivamente 8 e 7).
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