Regno Unito, nel 2014 i supermercati riducono di 20 mila tonnellate lo spreco alimentare rispetto al 2013
Il dato emerge dal nuovo report del British Retail Consortium (BRC), la principale associazione del commercio nel Regno Unito, secondo cui dalle 200 mila tonnellate di eccedenze alimentari calcolate due anni fa si è passati alle 180 mila dell’anno scorso
02 November, 2015
Nel 2014 alcuni dei principali distributori di generi alimentari del Regno Unito riuniti insieme sono riusciti a ridurre di 20 mila tonnellate lo spreco alimentare dei supermercati rispetto a quello del 2013. Il dato emerge dal nuovo report del British Retail Consortium (BRC), la principale associazione del commercio nel Regno Unito che rappresenta l’intera serie dei dettaglianti, dai grandi e ipermercati fino ai piccoli magazzini, secondo cui dalle 200 mila tonnellate di eccedenze alimentari calcolate due anni fa si è passati alle 180 mila dell’anno scorso.
Il report è frutto di un lavoro comune tra il WRAP, il programma di azione rifiuti e risorse, e distributori quali Asda, Co-operative Food, Marks and Spencer, Morrisons, Sainsbury's, Tesco, Waitrose, che hanno accettato una serie di norme comuni per garantire la trasparenza del lavoro d’indagine. La relazione ha rilevato che attualmente i venditori al dettaglio rappresentano poco più dell'1% dei circa 15 milioni di tonnellate annue di rifiuti alimentari prodotti nel Regno Unito. Si tratta di una piccola parte quindi, ma nonostante questo i commercianti sono convinti che il loro impegno possa giocare un ruolo fondamentale nel ridurre la quantità di sprechi, influenzando anche le abitudini familiari.
Il Direttore del BRC, Andrew Opie, ha detto: "Mentre accogliamo con favore il fatto che il livello dei rifiuti alimentari al dettaglio sia in calo, è comunque importante continuare a concentrare l'attenzione e gli sforzi su dove possono essere effettuate le maggiori riduzioni di spreco di cibo, ovvero la catena di fornitura e le case. Come industria, abbiamo un enorme contributo da dare e cercheremo di continuare nei progressi che abbiamo già raggiunto. "
Un esempio. Il sito edie.net racconta che l’azienda Tesco ha scoperto che il 41% dei propri rifiuti alimentari derivava dai prodotti da forno. Per ridurli ha pensato di cuocere meno pane ma con più infornate, invece di cuocere grandi volumi in poche volte. Tesco ha anche lavorato con i fornitori per estendere la data di scadenza dei prodotti sui banchi e per la donazione di eccedenze alimentari in beneficenza così da ridurre ancora di più i rifiuti prodotti.
Per leggere il report completo clicca qui.
(foto edie.net)