Volkswagen, lo scandalo emissioni si allarga ai motori a benzina
A sostenerlo è la stessa azienda che parla di “incongruenze” sui dati sulle emissioni di NOx (ossidi di azoto) dopo i nuovi test
05 November, 2015
La notizia potrebbe peggiorare ulteriormente la posizione della Volkswagen, e lo sa benissimo il neo amministratore delegato Matthias Mueller che ha dichiarato: “Non ci fermeremo di fronte a nulla per chiarire le circostanze. Si tratta di un processo doloroso, ma non abbiamo scelta, il Consiglio di amministrazione di Volkswagen deplora i fatti accertati”.
I fatti accertati dall'Epa e dalla California Air Resources Board, parlano di altri 800.000 veicoli coinvolti nello scandalo delle emissioni. Nella lista rientrano i motori 1.4, 1.6, 2.0 e 3.0 dei marchi Volkswagen, Seat, Skoda e Audi e Porsche. In sostanza quasi tutti i marchi del gruppo automobilistico tedesco. Nella sua dichiarazione alla stampa Mueller ha precisato che in questo nuovo filone è interessato “almeno un motore a benzina”. Le ultime rivelazioni aprono un altro fronte nello scandalo in quanto sono coinvolti altre tipologie di motori.
Cynthia Giles, Assistant Administrator dell'Enforcement and Compliance Assurance di Epa, dice: "VW ha fallito ancora una volta il suo obbligo di rispettare la legge. Tutte le aziende dovrebbero giocare con le stesse regole. EPA e i partner federali, continueranno ad indagare su queste questioni, per assicurare i benefici del Clean Air Act, per garantire parità di condizioni alle imprese nel mercato e, inoltre, rassicurare i consumatori sulle prestazioni ambientali delle auto acquistate".
"Il 25 settembre, la California Air Resources Board ha inviato degli avvisi a tutti i produttori avvertendoli che ci sarebbe stato uno screening sui veicoli per verificare la presenza di potenziali dispositivi per alterare i test sulle emissioni" ha detto Richard Corey, Amministratore delegato del California Air Resources Board. "Da allora ARB, EPA e Environment Canada hanno continuato i propri test su altri modelli di automobili e SUV diesel. I risultati hanno evidenziato la presenza di impianti aggiuntivi di manipolazione sui veicoli Volkswagen, Audi e Porsche. Oggi chiediamo al gruppo VW si risolvere questa situazione, perché si tratta di un problema moto grave, che mette a rischio la salute pubblica. ARB e EPA continueranno a condurre indagini e rigorosi test per includere un numero sempre maggiore di veicoli, fino a quando tutti i fatti non verranno allo scoperto."
Venerdì 20 Novembre scade il termine imposto a VW per presentare un piano di richiamo delle autovetture. Il progetto che il colosso tedesco dovrà presentare a EPA e ARB servirà per capire e assicurarsi che VW affronti il problema adeguatamente. Altrimenti EPA sarà costretta a richiamare nuovamente l'azienda, con scenari futuri imprevedibili.
Foto di Russ Yates