Torino, da Porta Palazzo a Vanchiglia i sacchetti illegali sono di moda
Continua la caccia di Eco ai sacchetti illegali. Nonostante le leggi ne vietino la commercializzazione da tre anni, il mercato clandestino continua a generare profitti
25 November, 2015
Non passa giorno senza che nei mercati di tutta la città di Torino e nella stragrande maggioranza delle piccole attività commerciali, ci siano decine di migliaia di sacchetti illegali di plastica che vengono venduti o ceduti, in barba a qualsiasi legge e a qualsiasi sentimento ambientalista. Vince il mercato, vince la massimizzazione dei profitti, perde l'ambiente.
A Porta Palazzo, basta acquistare una mela e subito ti danno un bel sacchetto in plastica. Certo, alcuni commercianti specialmente quelli di frutta e verdura, hanno capito che questo sistema non è sostenibile nel lungo periodo e consegnano ai clienti la merce acquistata in buste di carta, ma se la merce è tanta, spunta ancora l'odioso sacchetto.
Capire come avviene l'approvvigionamento di questi shopper da parte degli ambulanti e dei commercianti sembra una impresa, siamo riusciti a individuare qualche commerciate che vende sacchetti al chilo. Come per esempio l'ennesimo negozietto in zona Porta Palazzo, che per 14 euro te ne vende un chilo. Questa volta non abbiamo voluto comprarne un chilo ma solo un euro e mezzo e la commessa del negozio ce li ha venduti senza battere ciglio. Come spesso capita chi vende questi sacchetti è ignaro della legislazione in materia. Non sa che sta vendendo qualcosa di illegale, infatti emette tranquillamente lo scontrino.
Vanchiglia, si cambia zona ma il vizio è sempre lo stesso. Vogliamo acquistare un porro al mercato di piazza Santa Giulia? Bene, rispunta il sacchetto. Abbiamo provato a cambiare attività commerciale e categoria merceologica, pensando che cambiando il prodotto e le modalità di vendita qualcosa sarebbe cambiato.
Siamo entrati, un sabato sera, in una enoteca di Corso San Maurizio. Compriamo una deliziosa bottiglia di Shiraz (o Syrah, il vino dei papi per intenderci) e cosa fa il commerciante? Tira fuori anche lui un sacchetto di plastica. Avrebbe potuto stupirci con una bella busta in carta, un packaging per valorizzare una eccellente bottiglia di vino e invece nulla. Tra una chiacchiera e l'altra, abbiamo chiesto perché utilizzasse shopper in plastica (quelli illegali, teniamolo ben a mente) e in tutta tranquillità ci ha risposto “perché sono i più economici, e quindi perché dare al cliente gratuitamente un sacchetto costoso?”.
Già perché?
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