Sprechi alimentari e riduzione dei rifiuti organici, l'innovativo progetto di Augusta
Comune di Augusta e Esper contro lo spreco alimentare. Un progetto innovativo che ha come obiettivo la riduzione dei rifiuti organici, valorizzando gli scarti di mense e supermercati
22 December, 2015
Ridurre la quantità di prodotti organici nei rifiuti, con un occhio di riguardo agli sprechi alimentari non è solo un approccio virtuoso alla gestione dei rifiuti, ma è una delle priorità delle politiche comunitarie sul solco della direttiva europea 2008/98/CE. Infatti in questa direzione si è mossa anche la Francia con una legge che mira a frenare lo spreco alimentare proveniente dai supermercati.
Ma i cugini francesi non sono gli unici a muoversi in questa direzione. Interessante è il progetto del Comune di Augusta, che con il supporto di Esper (Ente di Studio per la Pianificazione Ecosostenibile dei Rifiuti), e un finanziamento da 700mila euro del Ministero dell'Ambiente mira a prevenire e ridurre la produzione dei rifiuti facendo attenzione al recupero degli scarti alimentari.
“La
prima azione che il Comune di Augusta metterà in campo sarà quella
della valorizzazione
degli scarti delle mense presenti sul territorio attraverso la
diffusione ed il sostegno del compostaggio domestico e di comunità.
Saranno coinvolte le famiglie e comunità con giardini, orti e spazi
verdi privati; gli studenti, gli insegnanti ed il personale didattico
delle scuole comunali; i detenuti e personale carcerario della Casa
di Reclusione di Augusta. È
prevista una riduzione attorno alle 340 tonnellate
ad un anno dall’avvio della campagna, pari a quasi il 4%
dell’intero rifiuto organico prodotto
in un anno (escluso gli sfalci e le potature).
A
regime,
se tutte le famiglie della periferia usassero la compostiera e non
conferissero al servizio di gestione dei rifiuti, si potrebbero
prevenire fino a 680
tonnellate annue,
quasi l’8%
del rifiuto organico prodotto.”
A questo verrà affiancata l'adesione del comune al Progetto Pellicano, una campagna di raccolta delle derrate alimentari ancora commestibili e “pasti non consumati da vari soggetti della filiera agro-alimentare per destinarli ad enti assistenziali che assistono persone in condizioni di disagio e/o gestiscono mense per indigenti, sulla base della legge 155/03 detta del Buon Samaritano”
A regime è prevista una riduzione di circa 1.020 tonnellate di rifiuto organico all'anno, pari al 12% dei rifiuti organici prodotti.