Sprecare cibo è reato: il Senato francese approva la legge contro il gaspillage alimentare
Alla grande distribuzione sarà proibito gettare vivande ancora commestibili e sarà obbligatorio firmare un protocollo per la donazione dell’invenduto. I prodotti di marca che saranno restituiti al fornitore potranno essere donati, invece di essere distrutti come prevede la legge attuale
13 January, 2016
Il parlamento francese dovrebbe approvare oggi, mercoledì 13 gennaio, la legge che rende lo spreco alimentare un reato. Il provvedimento è stato scritto dai gruppi socialista, ecologista e radicale di sinistra con l’appoggio, in tutto, di 300 deputati della maggioranza e dell’opposizione e passerà in Senato per diventare attiva a tutti gli effetti. Alla grande distribuzione sarà proibito gettare cibo ancora consumabile invenduto o di distruggerlo e sarà obbligata a firmare un protocollo con un’associazione solidale per facilitare la donazione degli alimenti. I prodotti di marca che saranno restituiti al fornitore potranno essere donati, invece di essere distrutti come prevede la legge attuale. La lotta contro lo spreco alimentare diventerà parte dell’educazione all’alimentazione nei programmi scolastici.
“Gettare una baguette di pane equivale a buttare via un’intera vasca di acqua, gettare un chilo di carne di manzo corrisponde a 15 mila litri di acqua sprecati”, ha sottolineato il deputato repubblicano Jean-Pierre Decool, che ha aggiunto che lo spreco di cibo in Francia è pari a “56 pasti per famiglia, cifre da capogiro”.
Ogni anno in Francia vengono gettati nella spazzatura dai 20 ai 30 chilogrammi di cibo per abitante. L’Agenzia per l’ambiente e la gestione dell’energia (Ademe) ha calcolato che il valore del cibo perduto ammonta a 159 euro per persona all’anno, per un totale che va dai 12 ai 20 miliardi di euro sprecati. Con questa legge, che consente di “costruire un quadro legale contro lo spreco”, la Francia “diventerà il paese più volontarista d’Europa in questo settore”, ha dichiarato Guillaume Garot (PS) ex ministro dell’agricoltura.
Il testo approvato contiene disposizioni che impediscono alla grande distribuzione di gettare il cibo rendendolo così inadatto per il consumo, disposizioni che erano già state inserite all’interno di una legge sull’energia ma che erano state cassate dal Consiglio costituzionale per questioni procedurali. Il ministro dell’Ecologia, Ségolène Royal, aveva faticosamente raggiunto un accordo con la grande distribuzione - che è responsabile diretta di circa il 10 per cento dello spreco di cibo, contro il 15 % della ristorazione e il 70 % dei nuclei familiari –, per una sorta di “impegno volontario” al fine di rafforzare le azioni della lotta allo spreco alimentare.
Si tratta di una legge di vasta portate. Instaura una gerarchia delle azioni da intraprendere per tutti gli attori della catena alimentare e interviene sulla prevenzione dello spreco, l’utilizzo degli alimenti invenduti per il consumo umano, per l’alimentazione animale, per la creazione di compost o di biogas.
Fonte: Le Monde
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