Le Capitali europee a confronto sulla gestione dei rifiuti, il nuovo rapporto della Ue
La Commissione europea ha messo a confronto il sistema della gestione rifiuti in tutte le capitali dell'Unione, valutando tutto il sistema: dalla legislazione fino i sistemi di raccolta e smaltimento
12 February, 2016
Assessment of separate collection schemes in the 28 capitals of the EU (redatto dal Copenhagen Resource Institute e dal German consultancy BiPRO) è lo studio della Commissione europea che compara le prestazioni delle Capitali europee sulla raccolta differenziata e, in generale, sulla gestione dei rifiuti, individuando le migliori esperienze ed i motivi del loro successo. Lo studio analizza il quadro giuridico e l'attuazione pratica dei sistemi di raccolta differenziata per plastica, vetro, carta, metalli e rifiuti organici, valutando sia il contesto nazionale che i casi specifici delle capitali. Dopo aver utilizzato una serie di indicatori per la valutazione, il rapporto stila la classifica dei cinque migliori risultati tra le capitali europee (Lubiana, Helsinki, Tallinn, Dublino e Vienna) rilevandone anche una serie di elementi comuni probabili fattori di successo.
Le prime tre città per quanto riguarda la raccolta differenziata sono Lubiana (Slovenia) con il 55,4%, Tallinn (Estonia) al 47,2% e Helsinki (Finlandia) con il 38,6%. Karmenu Vella, commissario europeo per l'ambiente, la pesca e gli affari marittimi, ha commentato così i risultati: "Quando questi tre Stati membri (Slovenia, Estonia e Finlandia, ndr) raggiungono in così breve tempo un punteggio così alto, questo dimostra l'importanza della volontà politica. Questi risultati dimostrano che il passaggio dal vecchio modello a nuovi metodi di per il trattamento dei rifiuti può avvenire in tempi relativamente brevi, senza la necessità di un lungo periodo di adattamento e transizione. Tutti gli Stati membri dell'UE possono abbracciare l'economia circolare nelle loro politiche sulla gestione dei rifiuti, e questo studio mostra loro come farlo”.
La relazione propone una serie di raccomandazioni, sulla scia delle best practices comuni alle città con i migliori risultati:
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introdurre sistemi di raccolta differenziata obbligatoria per alcune frazioni di rifiuti urbani e rendere obbligatoria la raccolta differenziata dei rifiuti biologici;
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introdurre definizioni chiare su cosa si intende per raccolta differenziata nella legislazione nazionale e fare riferimento a standard di riciclaggio e trattamento di alta qualità;
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definire cosa si intende per standard di alta qualità, standard di trattamento elaborati e applicazione;
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investire nei sistemi di trattamento meccanico biologico solo in connessione con l'introduzione di sistemi di raccolta differenziata;
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riconsiderare la necessità di investire / costruire impianti di incenerimento per i rifiuti urbani non differenziati.
Il rapporto si conclude invitando la Comunità europea a chiarire e standardizzare i metodi di calcolo della produzione di rifiuti solidi urbani, rifiuti domestici e il loro riciclo.
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