Rifiuti, Fortini (AMA): "Differenziata a Roma al 45% e nel futuro niente discariche e inceneritori"
Per il presidente di Ama, daniele Fortini, "nel futuro di Roma c'è piano industriale senza discariche e inceneritori. Per l'ecodistretto serve anche il dialogo con i cittadini, ma poi deve esserci il momento delle decisioni"
02 March, 2016
"Ad oggi, nessun rifiuto lascia la Capitale senza che sia stato precedentemente trattato. Ovviamente utilizziamo anche impianti laziali, ma tutti i nostri rifiuti che poi vanno allo smaltimento hanno avuto un trattamento per minimizzare l’impatto inquinante potenziale". A parlare è Daniele Fortini, Presidente Ama, a margine della presentazione dell'iniziativa per il decoro urbano #WakeUpRoma.
"La raccolta differenziata a Roma ormai ha raggiunto in modo stabile il 45%, quindi 700.000 tonnellate di rifiuti all’anno vengono assegnate ai riciclatori. Restano ancora oggi circa 1 milione di tonnellate l’anno che dobbiamo lavorare negli impianti di trattamento meccanico biologico, di cui soltanto una parte va in discarica. Noi il contrasto alle discariche lo facciamo in modo convinto, Malagrotta è chiusa ormai dal 2013 e cerchiamo di utilizzare quelle disponibili nel miglior modo possibile, implementando la raccolta differenziata e aumentando le quote di lavorazione dei rifiuti indifferenziati diminuisce il carico di impegno del suolo per seppellire i rifiuti.
"Come Ama, abbiamo adottato d’intesa con Roma Capitale un piano industriale che esclude nel futuro il ricorso a discariche ed inceneritori. Il nostro progetto degli ecodistretti - spiega Fortini -prevede che sia trattabile e recuperabile oltre il 90% dei rifiuti urbani che vengono prodotti e che diventeranno quindi risorsa. Nell’arco di un triennio, se riusciamo a mantenere il programma di marcia, potremo non avere più bisogno di discariche e inceneritori".
Sulle proteste dei cittadini relative all’ecodistretto, Fortini chiede “dialogo, gli impianti non si costruiscono, di nessun tipo, neanche i più efficienti e sicuri, se non c’è la partecipazione dei cittadini. I cittadini che protestano - aggiunge il Presidente Ama - hanno diritto ad avere un’informazione completa, profonda, chiara sulla base della quale poter formare le proprio opinioni. Non ci sarà nessuna ‘manu militari’ da parte di Ama, certamente deve esserci però una concertazione istituzionale perché le proteste dei cittadini non possono trasformarsi nel non fare niente. Roma oggi esporta per lo smaltimento un milione di tonno di rifiuti in altre 8 regioni italiane, soluzione né giusta né intelligente. Dobbiamo pensare ad impianti salubri, efficienti e sicuri che però diano la possibilità di trattenere questa ricchezza a Roma: stiamo spendendo soldi per portarla ad altri che poi, ovviamente, se ne avvantaggiano. Per cui dialogo, partecipazione, informazione e confronto ma poi deve esserci anche il momento delle decisioni".