Tariffa puntuale rifiuti: Treviso, un esempio di successo
Terza tappa dell'approfondimento di Eco dalle Città sulla tariffazione puntuale dei rifiuti. Riflettori puntati sul caso virtuoso di Treviso. Risponde Paolo Contò, direttore del Consiglio di Bacino Priula
08 April, 2016
Treviso e provincia è uno dei territori in Italia dove già da tempo è stata a messa in pratica la tariffazione puntuale dei rifiuti. Protagonisti di questo caso virtuoso, il Consiglio di Bacino Priula, ente che integra i precedenti Consorzi Priula e Tv Tre, e Contarina, azienda che si occupa della gestione del servizio rifiuti e serve oltre 500.000 abitanti.
Un successo, visti i numeri raggiunti: 85% di raccolta differenziata e 53 kg/anno di rifiuto indifferenziato prodotto per abitante. Risultati che si sono tradotti anche in vantaggi economici: la tariffa applicata nell’ambito provinciale di Treviso è nettamente sotto la media nazionale. E dall’introduzione della tariffa puntuale (anno 2014) ad oggi, il costo per gli utenti è ulteriormente calato.
Ma dal punto di vista pratico, qual è la ricetta che ha permesso di raggiungere questi risultati? Nella città veneta si misurano gli svuotamenti di tutte le utenze della città, comprese le zone ad alta densità abitativa (condomini e centro storico). In che modo? «Attraverso il proprio contatore dei rifiuti: il bidoncino del rifiuto residuo» ha spiegato Paolo Contò, direttore del Consiglio di Bacino Priula. «Ognuno deve avere il proprio servizio individuale. Per far ciò – ha sottolineato Contò - occorre dotare gli utenti di contenitori di dimensioni variabili a seconda delle situazioni abitative». A Treviso (città storica di 84.000 abitanti), infatti, contenitori, frequenze e modalità di raccolta vengono adattate per rispettare le caratteristiche urbanistiche e architettoniche. Nel caso delle situazioni complesse sono state individuate «soluzioni specifiche per i condomini che hanno problemi di spazio e per i luoghi di interesse storico culturale in modo da rispettare il decoro urbano». Si tratta di un modello di raccolta porta a porta individualizzato che, nei casi complessi, prevede l'uso di contenitori impilabili a volumetria ridotta (30 litri). «Laddove questo non bastasse – ha aggiunto Contò - ci sono servizi aggiuntivi implementati attraverso un mezzo mobile di raccolta, l'Ecobus: una sorta di autobus con fermate nei punti più densamente popolati, dove gli utenti possono conferire i rifiuti». Ma come avviene la misurazione e il calcolo della tariffa? Su ogni contenitore del rifiuto secco è installato un transponder. Il codice univoco contenuto nel transponder viene letto tramite un dispositivo dove vengono registrati anche la data e l’ora dello svuotamento. Per quanto riguarda il costo della tariffa, invece, «il 60% è calcolato su una quota fissa in base al numero di componenti del nucleo familiare. Il 40% del costo – ha aggiunto il direttore del Consorzio - è invece indicizzato sul servizio, vale a dire sugli svuotamenti». E le sanzioni? «Non è detto che sia lo strumento ideale per evitare i comportamenti scorretti. Nel nostro caso - ha concluso Contò - la prevenzione e la sensibilizzazione sono state le leve giuste per stimolare i comportamenti corretti dei cittadini».
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