Firenze, in migliaia al corteo contro l'inceneritore
Un lungo corteo colorato ha preso il via dalla periferia della città e si è concluso in centro. Tutti in strada per dire no all'inceneritore e alla costruzione dell'impianto di Case Passerini
14 May, 2016
Migliaia di persone hanno partecipato a Firenze al corteo
contro la realizzazione del termovalorizzatore nel vicino comune di Sesto
Fiorentino (in località Case Passerini), organizzato sabato 14 maggio da
comitati di residenti nella piana fiorentina e sigle come Mamme no
Inceneritore, Zero Waste Italia e Legambiente. All’insegna dello slogan in
slang toscano ‘Unvisifafare’, rilanciato anche come hashtag della
manifestazione su twitter, i manifestanti si sono riuniti al parco di San
Donato, nel quartiere di Novoli alla periferia Nord della città, incamminandosi
poi verso il centro di Firenze. Punto di arrivo, la centrale piazza della
Repubblica, dove si sono esibiti Bandabardò, Bobo Rondelli ed altre band ed
interventi dal palco.
“Da troppo tempo, salvo qualche importante eccezione, il
governo del ciclo rifiuti in questo territorio sconta ritardi su innovazioni
gestionali e impiantistiche che hanno garantito risultati importanti in
territori storicamente più arretrati della Toscana – hanno detto Stefano
Ciafani e Fausto Ferruzza, rispettivamente direttore generale e presidente
regionale di Legambiente - E la conferma arriva anche dai dati istituzionali di
ISPRA, che ricordano ad esempio come la Campania possa vantare nel 2014 una
percentuale regionale di raccolta differenziata di quasi il 48%, superiore
quindi di oltre 3 punti percentuali a quella della Regione Toscana. Scendiamo
in piazza proprio per chiedere uno scatto d’orgoglio al sistema Toscana, verso
l’innovazione senza attardarsi su soluzioni del passato come l’incenerimento.
Una strada radicalmente diversa, che anche l’Emilia Romagna ha recentemente
intrapreso (settembre 2015), con una bellissima legge regionale sui rifiuti e
la green economy, che prevede un target del 70% di riciclo della materia entro
il 2020″.
(foto osservatorelibero.it)