Inverni in nord Italia: se fa più caldo, piove anche meno?
Al nord allarmi climatici invernali per la carenza di pioggia (oltre che di neve), la siccità, il livello dei fiumi e gli incendi dei boschi a gennaio. Se fa più caldo, piove anche meno? L'abbiamo chiesto ai meteorologi
14 February, 2017
“Smog a Milano con -94% pioggia, mentre al Sud neve e nubifragi”,
“Maltempo, -80% neve in montagna. Allerta Coldiretti per le scorte
acqua”, “Clima, nel 2017 è “sparita” la pioggia: solo 4
millimetri a gennaio, Po in calo”, “Vento e clima secco, boschi a
rischio: bruciano 200 ettari fra Como e Lecco”.
Sono le notizie meteo in Lombardia del corrente inverno, sempre più legate alla climatologia
(scienza più ampia e di lungo periodo) che riceviamo da
soggetti come Coldiretti, la maggiore associazione di rappresentanza dell'agricoltura
italiana. "Un inverno con il Centro Sud assediato da neve, valanghe e
pioggia, mentre al Nord è allarme incendi e siccità, che fa
scattare l'emergenza smog". "In provincia di Milano, nella seconda
decade di gennaio, il 94% di pioggia in meno rispetto alla media
degli ultimi 30 anni".
Che anche il 2016, come tutti gli ultimi anni precedenti, sia stato di nuovo l’anno più caldo di sempre sul pianeta, è ormai un dato di fatto che non arriva da Coldiretti, ma da organismi internazionali specializzati, come il Noaa, il National Climatic Data Centre. "Un 2016 superiore di 0,94 gradi celsius, rispetto alla media del ventesimo secolo. In Italia invece il 2016 si è classificato al quarto posto tra gli anni piu’ caldi di sempre, con una temperatura che è risultata di 1,24 gradi superiore alla media", secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr, che rilevano le temperature dal 1800.
Cambiamenti climatici che, nel nord Italia, avrebbero pesanti effetti sull’agricoltura, ben quantificabili: "Negli ultimi dieci anni, danni per 14 miliardi di euro", dichiara sempre Coldiretti, soprattutto per gli eventi estremi, legati al clima: “sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense; repentino passaggi dal sereno al maltempo, siccità e bombe d’acqua con forti piogge a carattere alluvionale, ma anche gelate estreme e picchi di calore anomali".
Problemi anche per le scorte d'acqua e neve nei bacini montani, che servono da aprile in poi per le irrigazioni dei campi. Ad inizio febbraio “le riserve idriche conservate nel manto nevoso erano ancora l’80% di meno rispetto alla media degli ultimi dieci anni”, anche se poi un po' di neve è arrivata. Sempre più spesso, arrivano inoltre allarmi sui fiumi, con record negativi sotto lo zero idrometrico, anche di 2 o 3 metri per il Po, rispetto agli ultimi 10 anni. Infine gli incendi, con un clima talmente secco quest'inverno, che ai primi di gennaio, grazie anche al forte vento e naturalmente a qualche innesco scellerato di piromani, vandali o semplicemente incoscienti, ha causato eccezionali incendi nei boschi sopra i laghi di Como e Garda. Sono bruciate centinaia di ettari di bosco. D'inverno. In montagna ….
Eppure, a sentire i meteorologi, non c'è una conferma ufficiale di una riduzione della pioggia nel Nord Italia. Ne abbiamo parlato con Luigi Mariani, esperto di Agrometeorologia, collaboratore di Ersaf e della stessa Coldiretti, docente dell’Università di Milano e del Museo di Storia dell’Agrometeorologia, e con Davide Dalla Libera, meteorologo presso Arpa Lombardia.
Con la dovuta premessa che la metereologia è scienza ben diversa dalla climatologia, che si basa su osservazioni di lungo periodo, di almeno 30/40 anni. Tuttavia è vero che forse 30 anni fa molti meteorologi non avevano nemmeno i dati per confermare il riscaldamento climatico, che oggi anche tra loro non nega più nessuno.
Se il riscaldamento climatico in atto, alle nostre latitudini, comporta un’innegabile riduzione delle precipitazioni nevose (il dato è confermato anche dai meteorologi: la neve rispecchia più il trend temperatura, così giorni di gelo e gelate sono diminuite, rispetto agli anni ‘70), si può parlare anche di una diminuzione generale della piovosità? E' la domanda che abbiamo posto a Luigi Mariani.
La risposta è no. "Se nella temperatura il trend misurato è certamente ben visibile e dal 1850, alle nostre latitudini, la media è di 1,3 gradi in più, non c'è un trend simile che vede diminuire la piovosità". O meglio: la quantità di pioggia non è diminuita, nell’anno. Si chiama "accumulata annuale" e il suo trend non va verso il basso. Mariani osserva la serie storica dell'Osservatorio di Brera, divenuto Osservatorio Meteorologico di Milano Duomo (OMD), attivo fin dal 1763, con una delle più lunghe serie termo-pluviometriche italiane, e ci dice che la quantità di pioggia annuale non sta cambiando. Di solito si analizzano periodi di 30 anni. A Milano, nel periodo 1981-2010, il dato della pioggia caduta media è stato di 976 mm anno. Nel 2016 ne abbiamo avuti 997 mm.
Non sarebbe nemmeno vero il discorso delle bombe acqua, perlomeno a Milano. Riguardo l'intensità della pioggia caduta su Milano, dagli anni ’90, c'è addirittura un calo dei giorni a "precipitazioni intensa". Ma soprattutto, conclude Mariani, l'inverno nel nord Italia è comunque meno piovoso da sempre, anche la siccità dei fiumi non è una novità, nel nord Italia l'inverno è la stagione più asciutta in assoluto. "Nè si potrebbe parlare di siccità in agricoltura, in termini biologici, perchè d'inverno le piante l'acqua accumulata comunque non la consumano".
Davide Dalla Libera, meteorologo presso Arpa Lombardia, conferma l'opinione di Mariani. "L'anno in corso, nonostante le diverse impressioni che si possono avere dalla comunicazione dei media sull'argomento, nella piovosità media non vede grossi scossoni. E' vero - ammette - che sta cambiando la
distribuzione, con fenomeni di 3 mesi di pioggia che possono cadere in 4 giorni. Però non è vero, in assoluto, il discorso che temperature in media più miti comportino minor piovosità. Anzi, può
essere vero il contrario, perché più caldo aumenta l'evaporazione degli specchi d’acqua, e caso mai questo diventa più detonante come effetto pioggia".
Insomma, la conclusione sembra essere che possano esserci delle tendenze diverse in atto sulla distribuzione della pioggia, alle nostre latitudini, ma non certo sulla piovosità media annuale che, nonostante i cambiamenti climatici, sembra al momento mantenersi in linea con gli ultimi decenni.