La città va a piedi Strade quasi deserte e mano dura dei vigili
Folla in centro, traffico giù del 57 per cento e 256 multe Mezzi pubblici sotto assedio: “Un’impresa salire sul 18” - da La Repubblica del 06.03.2017
06 March, 2017
di SARAH MARTINENGHI
LA PRIMA A essere multata è stata una ragazza, alle ore 10 e 02. Due minuti dopo, cioè, il via al blocco totale delle auto. Ha protestato, incredula. Ma la pattuglia che l’ha fermata è stata inflessibile: «Non si può circolare, mi spiace». Le regole sono regole. E ieri alla fine della giornata senz’auto non le hanno rispettate in 256. I trasgressori dovranno pagare 85 euro, ridotti a 59,50 se la sanzione viene saldata entro cinque giorni. I vigili urbani hanno fermato in tutto 1128 vetture: la maggior parte poteva circolare lo stesso, o perchè i guidatori avevano deroghe e permessi, o perché erano almeno in tre a bordo. Ma l’impressione, in questa domenica chiusa al traffico che non si vedeva da sei anni, è stata di una città per una volta completamente “regalata” ai pedoni, con un silenzio surreale, una quiete improbabile, almeno fino a due passi dal centro. Il cuore di Torino, coi negozi aperti, le bancarelle in via Roma e la corsa delle donne “Just the woman I am”, pullulava invece di gente, famiglie, runner, turisti. Di rumore, musica e palloncini rosa legati alla manifestazione che ha riscosso quasi 16mila iscrizioni. Oltre a chi si è mosso di corsa o a piedi, i torinesi per spostarsi hanno preso soprattutto pullman e metrò, non senza qualche polemica. C’è chi ha aspettato decine di minuti un mezzo pubblico - «Nel pomeriggio salire sul 18 è stato un incubo, dopo averlo atteso a lungo era strapieno e la gente si lamentava» racconta Maura - e chi ha dovuto affrontare lunghe code per prendere il biglietto del metrò alla macchinetta. Nonostante i passaggi dei mezzi fossero stati potenziati rispetto a una normale domenica, alcuni bus non si sono rivelati sufficienti ad accogliere la folla che si è riversata in centro. Ma Gtt non ha segnalato criticità: «Il metrò è stato preso da 150mila persone, come in un giorno feriale importante, e dalle 17.30 alle 19.30 si è registrato sui mezzi un carico medio tra il 70 e il 90 per cento».
Guardando in giro, l’iniziativa dallo spirito “pedagogico” della sindaca Appendino è stata accolta con favore. Tanti i commenti positivi: «Dovrebbe essere sempre così, almeno in centro si dovrebbe girare solo a piedi» dice entusiasta Marco 40 anni. «All’inizio si reagisce sempre con un po’ di spavento. Come farò, se mi devo spostare con urgenza? Ma poi si apprezza questa dimensione diversa. E comunque ci sono i taxi, i mezzi e il car sharing» aggiungee Aurora, 29 anni.
«Nessuna imposizione, questa è stata una scelta dell’amministrazione per spingere i cittadini a una mobilità alternativa - ha spiegato la sindaca Chiara Appendino in piazza San Carlo, partecipando alla corsa rosa - è una proposta differente che facciamo in una bella giornata di sole». Di fatto un successo, dunque, anche se in alcune zone, soprattutto in periferia, hanno circolato lo stesso parecchie auto. In diversi corsi, del resto, era permesso.
Un post un pizzico polemico su Facebook pubblicato dal vicepresidente del consiglio comunale Enzo Lavolta, che chiedeva se fosse il solo a notare «il solito traffico automobilistico», ritraeva due visioni diverse della stessa città. In tanti gli hanno risposto che in effetti si vedevano macchine circolare lo stesso, ma c’è anche chi gli ha pubblicato la foto di una Torino deserta, o il grafico di di “5T” che mostra l’impressionante differenza rispetto a una domenica normale: traffico giù del 57 per cento nelle ore di blocco, meno 27 sul totale delle 24 ore.
Critico anche Silvio Viale, che ha commentato: «Una domenica ecologica, con tante inizative, è utile e interessante. Ma bloccare tutta la città imponendo un comportamento per finalità pedagogiche anti-auto è un atteggiamento moralistico, che non promuove ma obbliga».