Fase 2 e trasporto pubblico, Milano e altre tre città chiedono all'Ue 3,5 miliardi di euro per autobus a zero emissioni
Bonn, Bruxelles, Dublino e Milano esortano con una lettera congiunta la Commissione Europea a istituire un programma di sovvenzioni per acquistare autobus a zero emissioni per potenziare i trasporti pubblici nella fase di post-emergenza Covid
24 May, 2020
di Guiomar Parada
Le città di Bonn, Bruxelles, Dublino e Milano - le cui popolazioni ammontano a un totale di 7,5 milioni di persone - hanno invitato la Commissione Europea a potenziare i trasporti pubblici nella fase di post-emergenza Covid, chiedendo un fondo per autobus a emissioni zero del valore di 3,5 miliardi di euro. In una lettera congiunta - firmata anche da cinque gruppi della società civile - i funzionari delle quattro città affermano che “il trasporto pubblico ha subito un'enorme perdita di entrate; dovrà essere supportato per garantire servizi interessanti e, allo stesso tempo, raggiungere obiettivi di qualità del clima e dell'aria".
Le misure di lockdown per contrastare il coronavirus hanno ridotto significativamente la quantità di viaggi sui trasporti pubblici nei mesi di marzo e aprile. Oggi tuttavia il numero di corse in autobus, metropolitana e tram ha ripreso a salire, poiché i casi di contagio diminuiscono e la Commissione ha pubblicato una guida che include l'uso di maschere a bordo dei veicoli. Ma le misure di distanziamento sociale potrebbero comunque spingere le persone a preferire i mezzi privati. "Esiste il rischio che, anziché tornare al trasporto pubblico, i pendolari passino a singoli veicoli a combustibile fossile, portando all’innalzamento delle emissioni di gas serra e inquinamento nei prossimi mesi", insiste la lettera.
La nota - indirizzata al capo del clima dell'UE Frans Timmermans e costumi cosplay anime alla commissaria per i trasporti Adina Vălean - chiede non solo finanziamenti per autobus ad energia pulita ma anche denaro per Internet ad alta velocità a bordo di veicoli e taxi a zero emissioni, così da rendere i mezzi più 'appetibili' dai cittadini. Nella lettere si esplicita che le risorse dovrebbero essere stanziate dallo strumento dell'UE Connecting Europe (CEF) e che l'idea è pienamente in linea con la politica economica del blocco, il Green New Deal.
I 3,5 miliardi di euro garantirebbero che tutti gli autobus urbani acquistati nell'UE – circa 12.000 – sarebbero a zero emissioni entro la metà degli del 2020 e il livello delle sovvenzioni per autobus scenderebbe da una cifra iniziale di 150.000 euro a 15.000 euro entro il 2027. Gli autobus elettrici sono ancora molto costosi rispetto ai loro equivalenti a diesel e le relative infrastrutture di ricarica sono ancora una spesa pesante per le città.
Il fondo non sarebbe destinato esclusivamente ai veicoli a batteria elettrica, poiché la lettera afferma che "nell'approvvigionamento di autobus a emissioni zero, è necessario seguire il principio di neutralità tecnologica per fornire la flessibilità necessaria per gli adeguamenti locali e promuovere l'innovazione". Ci sarebbero anche autobus ad idrogeno ad esempio, che sono già stati messi in servizio in tutta Europa, con molte città che annunciano ambiziosi programmi di rinnovo della flotta per i prossimi anni.
(fonte Euractiv)