Ambiente, l´Italia è malata di traffico Mantova la città dove si vive meglio
Dallo smog al verde pubblico, rapporto di Legambiente: aumenta l´inquinamento, male il Sud e le metropoli, Vibo Valentia in fondo alla classifica
22 November, 2005
Roma al primo posto per l´uso dell´auto Il 77 per cento non riesce a farne a meno
Sono 103 i capoluoghi di provincia monitorati Da Milano a Palermo bocciate le grandi città
ELENA DUSI
ROMA - Mantova è la città italiana con la migliore qualità ambientale. In fondo alla classifica c´è Vibo Valentia, come stabilisce l´ultimo rapporto sull´ecosistema urbano stilato da Legambiente e Il Sole 24 Ore. Sono 103 i capoluoghi di provincia monitorati. I parametri presi in considerazione vanno dallo smog alla raccolta differenziata dei rifiuti, dall´efficienza del trasporto pubblico alla presenza di verde urbano, fino alla qualità degli acquedotti e l´utilizzo di fonti energetiche alternative. Ma sono i dati relativi al traffico quelli che in generale compromettono di più la qualità ambientale delle città italiane.
A una prima lettura è il divario fra Nord e Sud a saltare all´occhio. Bolzano, Lecco, Trento e Verbania seguono Mantova fra le città più virtuose, mentre la coda della classifica è targata quasi esclusivamente meridione, con Vibo, Catania, Enna e Trapani agli ultimi cinque posti. La città del Sud al posto più in alto in classifica è Matera, venticinquesima. Ma in realtà a essere bocciato dal punto di vista ambientale è soprattutto il modello delle grandi città. Roma è al 68° posto, prima fra le metropoli. Due gradini più sotto c´è Genova. Torino e Napoli sono 73° e 75°. Di Milano e Palermo i risultati peggiori, con l´82° e l´86° posto rispettivamente.
A trascinare a fondo le grandi città è soprattutto l´automobile, che intacca tutti i dati su traffico, inquinamento atmosferico e acustico. I trasporti pubblici rispetto all´indagine dell´anno precedente hanno perso il 4 per cento degli utenti. Il calo è imputabile nel 90 per cento dei casi ai cittadini di un grande centro urbano che hanno abbandonato l´autobus per impugnare il volante.
Guardando ai risultati dei rapporti precedenti, il presidente di Legambiente Roberto Della Seta esprime più amarezza che ottimismo. «Le edizioni del passato mettevano in luce un miglioramento lento ma generalizzato. Oggi i comuni medi e piccoli continuano a fare progressi, ma molte città del sud fanno passi indietro e i centri urbani con più di mezzo milione di abitanti restano al palo o addirittura peggiorano». Alcuni esempi portati da Della Seta: nel ´96 ogni abitante aveva in media 4 metri quadri di verde cittadino. Oggi sono 10. La raccolta differenziata dei rifiuti si attestava intorno al 5 per cento, mentre oggi è quadruplicata (ma solo al Nord). Le zone a traffico limitato sono cresciute da 5 centimetri a tre metri quadri per cittadino.
Ma è soprattutto il problema del traffico a pesare sui risultati, con un rapporto di quattro auto immatricolate per ogni bambino nato. E le misure adottate dai sindaci per difendersi dall´assedio automobilistico sono spesso dettate dall´emergenza: blocco del traffico domenicale, targhe alterne, chiusura del centro storico. «Nella metà dei capoluoghi italiani - sottolinea Della Seta - i limiti di concentrazione delle polveri sottili sono stati superati troppe volte rispetto al consentito». Roma è al primo posto per l´uso dell´auto: il 77 per cento dei cittadini non riesce a farne a meno. «E non c´è marmitta catalitica né diesel di ultima generazione che possa mettere le città italiane in grado di ospitare tanti veicoli quanti sono gli abitanti» conclude Della Seta.