Ticket d´ingresso, come a Londra
Durante la riunione di giunta, Domenici ha dato incarico al vicesindaco Matulli di studiare la fattibilità della proposta - da Repubblica del 13.01.2006
13 January, 2006
<b>I motivi: tanti cantieri e tanti arrivi in più in centro
Un gruppo di lavoro studierà i flussi di traffico e gli effetti di un pagamento
Il nuovo piano del traffico ha bisogno di una marcia in più L´esempio degli altri
Marzio Fatucchi</B>
Firenze come Londra, con le auto da fuori città che entrano solo pagando il biglietto. E´ una prospettiva possibile, se andrà in porto la proposta avanzata ieri dal sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, nel corso di una giunta dedicata al traffico. A capire se, quanto e come questa proposta possa servire ad affrontare la stagione dei cantieri, da una parte, ed a aggredire strutturalmente l´emergenza traffico in città sarà un gruppo di lavoro, coordinato dal vicesindaco Giuseppe Matulli, che analizzi i flussi di traffico da e per Firenze, e studi la fattibilità ed i possibili effetti sul traffico per l´introduzione di un ticket di ingresso per le auto dei residenti fuori Firenze (più probabilmente fuori provincia) che entrano in città.
La proposta di Domenici è arrivata alla conclusione di una lunga discussione sul Pgtu, il piano generale del traffico che ha creato scalpore per l´idea, poi rientrata, di far pagare la sosta degli scooter in centro. Il Pgtu è stato ieri approvato (senza sosta a pagamento per le due ruote). Ma, alla fine della discussione, è tornato il problema: il Pgtu pensa alla gestione del traffico. Il governo della mobilità, che sta iniziando solo ora a fare i conti con i grandi cantieri in città, ha bisogno di una marcia in più. Di strumenti diversi, di grande impatto.
Da qui la proposta di studiare l´applicabilità del ticket. Si chiama "Road pricing", letteralmente paga chi usa la strada. Uno strumento già applicato altrove, come a Londra: introdotto nel febbraio del 2003 su un´area della City di 21 chilometri quadrati, al costo di cinque sterline (7,5 euro) al giorno, ha prodotto una diminuzione del traffico di circa il 15 per cento, con notevoli miglioramenti sulla viabilità ma anche sull´inquinamento: a Firenze, è bastato diminuire del 10 per cento il traffico, durante le targhe alterne, per vedere una situazione radicalmente migliorata.
A studiare questo sistema, è chiamato il vicesindaco ed assessore al traffico, Matulli. «Che questa cosa sia nell´aria, è inevitabile: è tra le proposte utili ad affrontare il problema» dice Matulli. Ma perché ci si pensa solo ora? «Si è registrato un mutamento negli ingressi in città» risponde Matulli, che non si sbilancia però a parlare di dati. Sono ancora in corso elaborazioni statistiche che, con le difficoltà del caso (è molto complesso ed a volte impreciso calcolare quante auto esattamente entrano in città ogni giorno) danno, come tendenza, un aumento consistente delle auto che, da fuori provincia, entrano a Firenze, mentre gli stessi calcoli confermano che la maggior parte dei fiorentini usa le due ruote per muoversi, anche in uscita dalla città. C´è chi parla di un 60 per cento delle auto da fuori provincia, in aumento: «Un dato che va approfondito - ribatte Matulli - anche per capire chi, eventualmente, far pagare. Per esempio: stiamo creando una agenzia di mobiltià di area vasta. Possiamo pensare che blocchiamo anche chi arriva da Prato e Pistoia, che fanno parte dell´area vasta? Ci fermiamo, al confine provinciale, all´area metropolitana, all´area omogenea?» domanda Matulli.
Elementi che andranno valutati assieme alla applicabilità del provvedimento con le legislazione attuale e che, nelle intenzioni del sindaco Domenici, andranno posti sottoposti alla discussione della città. Intanto, Matulli conferma le linee guida del Pgtu, che ora passa alle osservazioni dei cittadini ed al consiglio comunale: «La parola chiave di questo piano - spiega Matulli - è intermodalità. Proprio per i cantieri che sono già aperti e che si apriranno in città dobbiamo favorire l´integrazione e lo scambio tra i diversi mezzi di trasporto pubblici che privati». In attesa che questo interscambio diventi efficace con la tramvia, dovrà limitarsi ai mezzi a disposizione. «L´intermodalità non può prescindere da un piano della sosta e dal potenziamento del trasporto pubblico e della mobilità ciclabile» dice Matulli.