Lombardia, gli altri capoluoghi (non Milano) favorevoli alle targhe alterne
in vista della riunione del 25 gennaio ( da Repubblica Milano)
25 January, 2006
Gli amministratori dei Comuni dell´area critica portano al Pirellone le loro richieste sulla lotta all´inquinamento
I sindaci dicono sì alle targhe alterne
"Se Formigoni decide siamo con lui, ma le faccia per tutti"
ANNA CIRILLO
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Dare lo stop ai diesel ma anche alle caldaie autonome, chiedere i soldi al governo ma pure alla UE, chiudere le scuole se lo smog raggiunge livelli da record. Sì alle targhe alterne ma per più giorni se no non serve, e allargare la zona critica sulla quale estendere i provvedimenti contro l´inquinamento, altrimenti è una battaglia persa, su questo sono tutti d´accordo. I sindaci dell´area critica oggi alle 14.30 saranno in Regione da Formigoni, per vedere come combattere l´emergenza smog. Ognuno metterà sul piatto gli ingredienti che considera più importanti. Tutti sono compatti nel lanciare un allarme. Per Giorgio Oldrini, sindaco di Sesto (qui il 35 per cento dei cittadini sono teleriscaldati, e si va avanti su questa strada) ci sono interventi che si «potrebbero fare domani», a volerlo: il biglietto a tariffa unica anche per l´hinterland, per invogliare a prendere tram e metrò, l´utilizzo della ferrovia in chiave metropolitana, «tra Sesto, Monza e Milano è possibile con interventi contenuti». E poi servirebbe un bel commissario, una autorità che acceleri i prolungamenti delle linee della metropolitana, da Sesto a Monza per esempio, «se ne parla da tanto, noi abbiamo già stanziato i soldi, quando si fa?».
L´intervento più immediato potrebbero essere le targhe alterne. I sindaci sono favorevoli. «Vanno bene, ma solo su vasta scala. Ok i filtri ai diesel e chi più inquina più paghi - dice Michele Faglia, sindaco di Monza - invece del ticket indifferenziato per entrare a Milano». Roberto Bruni, primo cittadino di Bergamo, vuole le targhe alterne «per lo meno su tutta l´area critica, in maniera coordinata, se lo faccio io e non lo fai tu non ha senso». Favorevole alle targhe alterne per più giorni su un´area allargata anche l´assessore all´Ambiente di Como, Umberto d´Alessandro, che chiede finanziamenti all´Unione Europea per riconvertire caldaie e mezzi pubblici e che sta sperimentando un prodotto naturale a base di batteri e enzimi: sembra che pulendoci le strade distrugga il Pm10. «Le non catalitiche devono essere fermate 7 giorni su 7 almeno fino alle 18 e l´area critica deve essere estesa a tutta la Lombardia - dice l´assessore all´Ecologia di Brescia, Ettore Brunelli -. Bisognerebbe vietare ai veicoli pesanti i sorpassi sulle autostrade e, in casi di emergenza, chiudere le scuole per spegnare i riscaldamenti e ridurre le emissioni delle industrie».
Faglia va oltre le targhe alterne. «Serve un tavolo di concertazione permanente. E la Regione legiferi in modo più drastico per impedire il proliferare di caldaie autonome e passare, invece, agli impianti centralizzati in cui ogni inquilino paga per il calore consumato». In più la Regione «dovrebbe spingere sul governo perché non faccia il ponte di Messina ma convogli le risorse qui, dove ce n´è bisogno, è un´emergenza nazionale».
Il provvedimento già preso e confermato resta quello del blocco totale domenica. Ma il Veneto ha detto no alla proposta Formigoni di uno stop interregionale. «Una giornata è poco significativa per la lotta all´inquinamento» ha spiegato l´assessore regionale veneto Conta.