LE PROPOSTE DEGLI ENTI LOCALI ITALIANI ALLA COP9 DI MILANO
Documento elaborato al seminario di Palermo 19.9.03
09 December, 2003
Gli Enti locali italiani, da tempo impegnati nei processi di Agenda 21 Locale e delle iniziative politiche attivate in seno alle Associazioni rappresentative degli EE.LL. (Anci, Upi, Associazione Italiana Agende 21 Locali, Kyoto Club) 1. Ribadiscono innanzitutto la centralità del loro ruolo e quello delle politiche locali per il successo delle politiche energetiche e il raggiungimento degli obiettivi che il Paese ha sottoscritto a livello internazionale. 2. Condividono gli obiettivi di riduzione dei gas climalteranti adottati a Kyoto e si impegnano ad adottare interventi coerenti secondo una logica di ripartizione e attribuzione dei target locali. 3. Ritengono necessario avviare ampie sperimentazioni di sistemi di reporting che consentano dei elaborare anche a scala locale bilanci energetici e bilanci delle emissioni, al fine di definire baselines delle emissioni a livello comunale e regionale e di monitorare nel tempo gli effetti degli interventi. A questo proposito richiedono l’impegno del Governo e delle Regioni affinché vengano adottate metodologie uniformi di rilevazione e stima dei consumi e delle emissioni. 4. Si impegnano ad adottare Piani di Azione basati su obiettivi di riduzione delle emissioni e di sviluppo delle fonti rinnovabili quantificabili e misurabili, definendo coerenti criteri per l’orientamento dei modelli insediativi, il trasporto e la mobilità, per la progettazione bioclimatica nell’edilizia pubblica, i servizi a rete e il teleriscaldamento. Questi Piani d’Azione devono essere coerentemente coordinati con le previsioni degli strumenti di pianificazione territoriale locale e i loro strumenti di attuazione (PTCP, PRG, Piani strutturali, ecc.) 5. Assegnando priorità strategica ai settori di consumo dell’energia civile e dei trasporti si impegnano a utilizzare in modo coerente gli strumenti di legge o di regolazione locale: a. regolamenti edilizi che rendano obbligatori o fortemente incentivato il ricorso alle fonti rinnovabili, e al solare termico in particolare, e alla progettazione eco-efficiente (scomputo dalle volumetrie dei muri perimetrali, certificazione energetica degli edifici, sportelli comunali di assistenza architettonica e progettuale); b. applicazione incentivante delle tasse comunali, ICI in particolare; c. uso integrato degli strumenti autorizzativi e di controllo per favorire l’inserimento dei requisiti di efficienza energetica e sviluppo delle rinnovabili (autorizzazione alla costruzione e all’esercizio, autorizzazione ambientale integrata-IPPC, controllo sugli impianti termici, ecc.); d. gestione del patrimonio edilizio pubblico improntata a criteri di efficienza (un obiettivo di riduzione dei consumi del 20% appare ragionevole) e al ricorso all’autoproduzione diffusa da fonti rinnovabili anche attraverso la partnership con ESCOs e distributori obbligati; e. riqualificazione dei servizi pubblici locali di trasporto, della viabilità e delle mobilità casa-scuola-lavoro; 6. Uso degli strumenti di mercato quali i certificati verdi, bianchi e blu, per lo sviluppo e la promozione di: - partnership di progetto - accordi volontari per l’applicazione innovativa a scala locale delle normative e di accordi volontari. Occorre però un impegno preciso del Governo e dell’Autorità dell’Energia a recuperare il tempo perduto e a fissare regole chiare e certe per gli operatori - accordi tra Città per il raggiungimento di obiettivi concordati anche a mezzo scambio di certificati di emissione 7. Nel settore della formazione e informazione si impegnano a promuovere: a. accordi di programma per lo sviluppo di azioni formative a favore di progettisti, installatori e manutentori b. integrazione delle considerazioni energetiche nella normale programmazione dell’offerta formativa; c. azioni di sensibilizzazione e informazione coordinate con i contenuti di eventi e azioni concrete; d. progettazione tecnico-finanziaria degli interventi; 8. Per l’integrazione “verticale” delle politiche proponiamo. a. L’integrazione di criteri energetici di priorità per l’ammissione ai programmi pubblici di co-finanziamento e di sostegno allo sviluppo; b. La creazione di fondi regionali di sostegno delle politiche locali mediante l’utilizzo della quota fiscale sui carburanti di competenza regionale e di fondi provinciali e comunali mediante l’impiego dei sovracanoni e dei prelievi tributari speciali. c. Il sostegno a mezzo di bandi per la progettazione locale, in particolare di quella finalizzata al riorientamento delle progettazioni esistenti ed all’adozione di politiche energetiche coerenti con gli obiettivi concertati, ammissibili per la realizzazione al sostegno di programmi correnti. d. L’integrazione concreta degli obiettivi Kyoto nelle politiche energetiche e dei trasporti di scala nazionale e regionale. 9. Si impegnano al sostegno delle campagne di massa che come “Alleanza per il clima”, “Banca del clima”, ecc. rappresentano una traduzione concreta e l’impegno dei cittadini singoli ed associati nel perseguimento di una interesse generale condiviso.