Bruno Ferrante
23 May, 2006
Mobilità, ambiente, territorio. Queste le tre priorità, anzi, "le precondizioni su cui subito intervenire" secondo il candidato sindaco dell'Unione, Bruno Ferrante, illustrate nel corso della conferenza stampa a Palazzo Visconti, durante la quale è stato presentato il programma della coalizione di centrosinistra per le elezioni comunali del 28 maggio prossimo. Un documento di 39 pagine partito dai lavori del Cantiere e poi elaborato e completato negli ultimi mesi.
<b>MOBILITÀ, AMBIENTE, TERRITORIO:
LE PRECONDIZIONI DI VIVIBILITÀ DELLA CITTÀ</b>
A Milano occorre attuare un modello di sviluppo capace di coniugare coesione sociale ed eccellenza: sicurezza, uso compatibile del territorio, salvaguardia e potenziamento del welfare, investimento sulle innovazioni, sviluppo sostenibile, lotta al disagio, in un programma strategico di lungo termine. Ma esistono delle precondizioni di vivibilità della città, problemi che devono essere affrontati subito perché, se non avviati a soluzione, rendono meno efficace ogni politica di sviluppo della città. Traffico e mobilità, inquinamento atmosferico e acustico e qualità dell'aria, pulizia e cura della città sono temi strettamente connessi alla qualità della vita di Milano e alla sua attrattività.
<b>LA MOBILITÀ</b>
Il traffico nella città è giunto a un livello di congestione non più sostenibile, per l'inquinamento e il conseguente danno alla salute e quindi per la qualità della vita. E' un problema che travalica l'area cittadina interessando un vasto territorio. Primo obiettivo del Comune è pertanto, in collaborazione con Provincia e Regione, realizzare un disegno organico
di sviluppo delle reti del trasporto pubblico locale mediante il rinnovo dei mezzi circolanti, integrazioni tariffarie, valutazione dei progetti di nuova infrastrutturazione e promozione di informazione e conoscenza tra i cittadini. Un contributo al contenimento del traffico viene anche dallo sviluppo delle tecnologie dell'informatica e comunicazioni. È necessario quindi dare un impulso anche all'utilizzo della telematica potenziando il sistema dei servizi online per i cittadini e per le imprese, a cominciare dai servizi per l'info-mobilità.
Ogni giorno nella nostra città arrivano centinaia di migliaia di persone per diversi motivi (lavoro, cura, turismo, commercio, ecc.) e ogni sera escono dalla città. Questo flusso, che si somma alla mobilità interna, non può essere gestito con grandi opere infrastrutturali che tendono a “portare le autostrade in città“ e neppure costruendo “superstrade” interne all'area cittadina che la taglino da un lato all'altro. Questo è stato l'indirizzo della giunta uscente sui grandi assi viabilistici, come le gronde nord e sud. Questa ipotesi è superata nei fatti e non ha futuro: rincorrere il continuo aumento dei flussi automobilistici non consente di fluidificarli. E' necessario realizzare le condizioni affinché una quota sempre maggiore di traffico privato si sposti verso il trasporto pubblico, in primo luogo su ferro. Saranno necessari
investimenti: le risorse saranno reperite anche con il coinvolgimento di Provincia, Regione e Stato. Gli investimenti devono servire per sviluppare le linee di trasporto pubbliche, in primo luogo verso l'esterno della città e in particolare le linee delle metropolitane; per sviluppare l'offerta di treni regionali e comprensoriali (entro 30 km) cadenzati in tutto l'arco della
giornata; per raccordare il trasporto ferroviario (il passante, completato e sviluppato) con le linee ATM; per costruire corsie protette e rinnovare i mezzi del trasporto di superficie, con mezzi di dimensioni più contenute, più veloci e più frequenti. Occorre completare i progetti esistenti e in parte già finanziati, come la linea 4 e la linea 5 della metropolitana, che andrebbe prolungata fino a Monza e al suo Parco. Dovrà essere potenziata ed estesa a tutta la città il servizio di bus a chiamata (radiobus) e dei bus scolastici.
Per spostare l'utenza verso il trasporto pubblico è necessario intervenire sui costi: rendendo poco onerosi i posteggi di raccordo con le metropolitane e le linee di trasporto di superficie (e dove non ci sono devono essere costruiti o ampliati se insufficienti); mettendo in opera politiche tariffarie indirizzate al contenimento del costo del biglietto (in primo luogo estendendo la tariffa urbana almeno all'area metropolitana), ma soprattutto all'abbattimento del costo degli abbonamenti, in particolare quelli annuali, e attuando una campagna
promozionale per facilitare e diluire i pagamenti. Occorre pensare a prezzi ribassati per alcune fasce deboli e per gli anziani (riproponendo l'esenzione per gli invalidi e i loro accompagnatori documentati e per gli ultrasessantacinquenni a basso reddito), alle cui esigenze verrà prestata particolare attenzione rimuovendo gli ostacoli all'accessibilità dei mezzi, potenziando le linee che raggiungono strutture sanitarie (oltre a quelle dirette a sedi universitarie per favorire la mobilità degli studenti), curando la vicinanza delle fermate dei mezzi alle abitazioni. Occorre anche favorire un prolungamento dell'orario di circolazione dei mezzi pubblici.
Per quanto riguarda la mobilità interna occorre incentivare lo sviluppo del traffico su due ruote, in particolare quello ciclistico. Il Comune si impegna a realizzare un vero sistema di piste ciclabili che permetta di spostarsi in corsia riservata, con una propria segnaletica e sistema semaforico, prendendo ad esempio città come Amsterdam.
Il servizio taxi è un servizio pubblico: andrà potenziato di concerto con le organizzazioni dei lavoratori attraverso la rimodulazione dei turni, l'estensione degli orari, anche temporanee, per dare risposte alle esigenze di mobilità quotidiane o periodiche dei cittadini.
No al piano parcheggi proposto dalla giunta uscente: sì invece ai parcheggi per residenti per i quali dovranno essere favoriti i progetti a basso impatto, sì ai parcheggi di interconnessione all'estrema periferia della città portando l'interscambio pubblico/privato più vicino possibile all'origine del traffico. La loro localizzazione dovrà rispettare le caratteristiche storiche dei luoghi, la presenza di monumenti e la tutela delle aree a verde.
Altri strumenti di intervento saranno una riorganizzazione degli orari della città, la diffusione dei mobility manager, sistemi informatizzati di controllo e regolazione del traffico, regolamentazione del traffico commerciale e delle merci (estensione del divieto orario di ingresso dei grandi camion dall'attuale cerchia della circonvallazione esterna spostandolo verso la tangenziale, l'utilizzo di parti di aree dismesse periferiche per allestire spazi per l'intermodalità di dimensioni contenute, la definizione di un piano con scadenze temporali entro cui gli attuali mezzi di movimentazione delle merci dovranno essere sostituiti da mezzi ecologici, limitazione del traffico di mezzi ingombranti).
L'obiettivo generale che riteniamo si possa conseguire con questo complesso di interventi può essere sintetizzato dal concetto di “muovere al meglio possibile le persone e non le auto“.
<b>L'AMBIENTE</b>
Gli esperimenti condotti da ARPA hanno concluso che l'assenza di veicoli particolarmente inquinanti (auto non catalizzate a benzina, diesel senza filtro antiparticolato, cioè non ecodiesel, ciclomotori a due tempi non catalizzati, ecc.) produce riduzioni sensibili (20-25%) dell'inquinamento da NO, CO e PM10. Il divieto di transito sull'intero territorio Comunale di
tutti i veicoli Euro 0 o pre-Euro ridurrebbe le concentrazioni di PM10 del 34%. Le misure restrittive nei confronti di tali veicoli devono essere poste allo studio con urgenza per realizzare una rapido rinnovo del parco veicolare circolante, a partire dai mezzi pubblici e prevedendo l'utilizzo di carburanti ecologicamente compatibili.
Dobbiamo espellere dalla città i combustibili più inquinanti (cominciando dai combustibili per il riscaldamento) sostituendoli con il metano, o dove possibile con le energie rinnovabili, utilizzando le tecnologie a risparmio energetico nelle costruzioni e nelle ristrutturazioni degli stabili, cominciando dagli edifici comunali.
Qualità ambientale significa però, non solo aria ma anche acqua pulita. L'acqua è un bene prezioso e un diritto fondamentale, e non può quindi essere privatizzata. Si deve completare il sistema di depurazione delle acque della città risolvendo il problema dello smaltimento dei fanghi prodotti. Va mantenuto il ruolo pubblico del governo delle acque in una prospettiva di integrazione nell'area metropolitana. Anche la questione dei rifiuti richiede particolare attenzione. Milano, grazie all'impegno dei suoi cittadini, ha fatto importanti passi avanti nella gestione e nella valorizzazione dei rifiuti, soprattutto per quanto riguarda la raccolta differenziata. Milano già oggi è autosufficiente nello smaltimento dei rifiuti e quindi non è necessario ricorrere alla costruzione di nuovi termovalorizzatori. Occorre comunque estendere la raccolta differenziata a tutti i quartieri della città, nonché ai mercati rionali, e va promossa la raccolta dell'umido con l'obiettivo di produrre e immettere sul mercato compost di qualità.
Milano può candidarsi ad essere la capitale del riciclo e degli acquisti verdi: l'Amministrazione collaborerà con il sistema industriale e del design per la realizzazione di eco-prodotti.
Il Comune dovrà premiare i comportamenti virtuosi della cittadinanza valutando le modalità più opportune per giungere alla sostituzione della tassa rifiuti con la tariffa.
Il risanamento dell'ambiente (e la riqualificazione urbanistica della città) non può prescindere da un incremento delle aree a verde. Tale incremento può essere realizzato utilizzando aree demaniali, aree vincolate dal Piano Regolatore e aree dismesse. Inoltre da est ad ovest si potrebbe realizzare un anello verde attorno alla città mediante l'allargamento dei parchi di cintura (Trenno, il parco Nord, il parco Lambro e il Forlanini) e la cintura verde Milano Ovest connettendo Bosco in città, Parco della Cave, Cascina di Prezzano e Parco dei Fontanili senza tralasciare le aree agricole del Parco sud che vanno mantenute e tutelate nella loro destinazione produttiva, prevedendone modalità di fruizione pubblica, per esempio con percorsi ciclopedonabili. Altre misure potranno essere l'unione dei due tratti del Parco delle Basiliche, creando un sottopasso che non divida in due una delle parti più belle di Milano; la costruzione di sottopassi per creare una zona verde e pedonale unica tra piazza Cairoli e l'Arco della Pace, viale Alemagna e via Legnano. Così, i sedimi ferroviari che tagliano la città possono essere coperti da aree a verde che ne riunifichino i quartieri. Occorre inoltre avviare una politica di verde “di prossimità”, di piccoli giardini raggiungibili dagli utenti in pochi minuti di cammino e destinati ai bambini e agli anziani. A ciò si deve accompagnare l'alberatura di tutte le strade possibili e l'impegno del Comune di piantare almeno un albero per ogni bambino che nasce.
<b>IL TERRITORIO</b>
Il territorio rappresenta uno dei fattori principali della crescita e dello sviluppo di Milano. Ma è anche una risorsa scarsa, intensamente sfruttata dalle attività umane insediate, meritevole di cure e di buona gestione. La qualità dell'ambiente urbano è anche un fattore importante della competitività territoriale. Gli interventi di trasformazione e di riqualificazione dovranno
avvenire mantenendo il carattere (l'anima) di Milano, conservando la memoria e i luoghi della memoria come solida base su cui costruire il futuro. Per valutare i progetti urbanistici andranno considerati non solo i criteri di convenienza economica e di simbolicità architettonica, ma anche criteri di coerenza con il disegno strategico di sviluppo compatibile e di tutela del territorio, con particolare riguardo all'impatto ambientale, alle conseguenze sulla mobilità, al miglioramento della qualità urbana.
Il nuovo governo del territorio si ispirerà alle seguenti linee programmatiche:
• Elaborare il Piano di governo del territorio (PGT), d'intesa con le forze economiche e sociali in un procedimento partecipato dai cittadini, per favorire la riconversione economica in atto e il rilancio della vocazione internazionale della città, che punti su settori strategici come la formazione e l'Università, la ricerca e l'innovazione, la cultura, l'economia della
conoscenza e della creatività, i servizi ma anche le nuove produzioni ad alto tasso di tecnologia, la riqualificazione della città edificata e l'insediamento di residenza sociale ed a prezzi contenuti, pubblica e privata, con premi per l'edilizia a basso impatto ecologico e l'affitto.
• Prevedere il recupero di parti del territorio ai bisogni della comunità (verde, piste ciclabili, servizi, edilizia popolare ecc.), sfruttando opportunamente anche le aree pubbliche da dismettere o già dismesse, negoziando con gli enti proprietari le riconversioni e le riqualificazioni.
• Nella città costruita, in una prospettiva di città policentrica, si dovranno prevedere aree pedonalizzate distribuite su tutta la città, per costruire spazi di socialità e di qualità urbana anche nei quartieri.
• I nuovi grandi interventi dovranno essere coerenti con le linee di indirizzo strategico elaborate dal Comune in particolare sulla mobilità, in accordo con i soggetti interessati, all'interno di accordi di programma soprattutto per le aree di interesse strategico e sovracomunale. Lo sviluppo dei poli urbanistici dovrà essere guidato dal Comune e compartecipato con i privati ma non delegato ad essi. Sui progetti già approvati ed avviati dalla giunta uscente nelle aree industriali dismesse si cercherà di negoziare con le proprietà le modifiche idonee a ridurne l'impatto sulla città o comunque a migliorare il disegno urbano nonché la qualità e la quantità dei servizi e degli spazi pubblici e/o di interesse collettivo. In generale, si tenderà ad un contenimento dell'uso del suolo e a una maggiore attenzione alle destinazioni di pubblico interesse, con particolare riguardo al tema della casa, al fine di ottenere aree a verde realmente fruibili e, dove possibile, l'incremento delle quote di servizi e di residenza a prezzi calmierati. A tal fine, si metterà comunque in atto una revisione del documento di inquadramento delle politiche urbanistiche così da orientare la programmazione integrata in senso coerente con gli indirizzi strategici.
• Questo modello andrà applicato anche per le aree ferroviarie e demaniali ancora da dismettere, avendo cura di contemperare le opposte esigenze ma favorendo per il Comune il recupero di aree a verde e servizi, migliorando la qualità urbana.
• Nel quadro di questo disegno pensiamo Milano come città policentrica. Milano deve essere trasformata in modo tale che ogni sua parte acquisisca gli elementi qualitativi che fanno di un agglomerato urbano una vera e propria città, superando il concetto stesso di periferia. Per ottenere ciò è necessario che la città “centrale” ceda quantità significative di attività pregiate ma congestionanti ad aree periferiche; la realizzazione di nuovi poli sarà guidata da un'idea progettuale che armonizzi nuovi edifici e nuove attività con quanto di positivo pre-esisteva nel tessuto urbano: verde e altri elementi naturali/artificiali da tutelare, beni culturali da recuperare e riusare a fini sociali, vecchi quartieri a buona qualità edilizia eventualmente da riqualificare ecc. Siano tutelati, recuperati e riusati a fini sociali e culturali gli edifici e i luoghi storici di ogni epoca che testimoniano la memoria e creano identità. Saranno realizzati nuovi manufatti che qualifichino gli agglomerati privi di qualsiasi elemento di bellezza e di identità.
• Si dovrà investire nell'Urbanistica partecipata, mediante l'impiego di strumenti anche informatici di coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali, così da poter decidere valutando e soppesando in anticipo gli apporti e le esperienze dei cittadini che vivono sul territorio.
• Si dovrà procedere alla riorganizzazione degli uffici e dei servizi, con l'obiettivo di abbattere i passaggi burocratici ed i tempi delle decisioni amministrative, per dare certezza agli investitori, agli operatori ed ai cittadini che devono ottenere permessi o autorizzazioni in materia urbanistica ed edilizia.