Maro Rossi Doria
23 May, 2006
GESTIONE E VALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI
L’amministrazione comunale uscente ha abdicato a qualsiasi azione di governo in materia di
rifiuti.
L’esistenza del commissariato straordinario non giustifica tale inazione. Niente avrebbe dovuto
impedire al Comune di Napoli di attivare un’efficace raccolta differenziata, di utilizzare i Fondi
Europei per dotarsi di una rete di isole ecologiche e di impianti per trattare/valorizzare le frazioni di
rifiuti selezionate.
Eppure le strade sono sempre sporche e i cittadini pagano tasse salatissime per vivere in una città
con livelli di igiene indegni.
La nostra amministrazione, adeguandosi a modelli di capitali europee, intende riappropriarsi
della gestione dei rifiuti, del problema dei rifiuti, della risorsa rifiuti.
Le priorità
La città di Napoli per gestire in maniera ecologicamente ed economicamente eccellente i propri
rifiuti deve dotarsi di una adeguata politica di raccolta e di una rete di impianti.
Il punto centrale della strategia è l’obiettivo della raccolta differenziata (oggi ferma tra l’8 e il
10%) e della valorizzazione della frazione organica, che costituisce più di un terzo dei rifiuti
solidi urbani.
La separazione all’origine della frazione organica elimina anzitutto gli enormi inconvenienti
troppo noti ai cittadini napoletani: cattivi odori, miasmi e rischi sanitari diffusi. Inoltre essa
rende più efficace e meno costosa la raccolta differenziata e la valorizzazione delle diverse frazioni
secche (carta, vetro, metalli, plastiche e legno).
Il nostro obiettivo è realizzare sul territorio comunale uno o due digestori anaerobici di rifiuti
organici per la produzione di biogas e una rete di impianti per la produzione di compost.
P
er centrare tale obiettivo ci impegniamo ad attivare il coinvolgimento attivo delle
Municipalità per individuare i siti più idonei per la realizzazione degli impianti.
Pensiamo di riuscire a far partire i primi impianti entro un anno. Cofinanzieremo gli investimenti
con i fondi strutturali europei della programmazione 2007-2013.
Per quanto riguarda le frazioni secche riciclabili, il loro recupero è conseguente all’impegno verso
la raccolta dell’organico. Anche queste frazioni saranno adeguatamente valorizzate affidandole alle
filiere de riciclaggio industriale.
Nei primi cento giorni intendiamo adottare un regolamento articolato municipalità per
municipalità, definito in accordo con l’ASIA, che obbligherà al conferimento differenziato dei
rifiuti su tutto il territorio comunale.
Per fare rispettare il regolamento proponiamo obiettivi, incentivi, premi, penalità e multe.
In particolare nell’arco della consiliatura ci impegnamo a ridurre del 20% la tassa sui rifiuti.
Puntiamo inoltre, nell’arco del mandato, di quotare in borsa l’ASIA. Comunque, l’ASIA dovrà
rappresentare la spina dorsale della politica dell’amministrazione in materia di rifiuti, dovrà essere
al centro di una rete di impianti e procedere ad una profonda riorganizzazione e valorizzazione delle
proprie risorse umane e ad un grande potenziamento delle strategie di raccolta differenziata e di
comunicazione.
AMBIENTE E QUALITÀ DELLA VITA:
UNA CITTA’ VIVIBILE, RESPIRABILE, PERCORRIBILE
Oggi lo stato dell’ambiente a Napoli è ben lontano dal soddisfare anche i più elementari bisogni dei
cittadini. Esso anzi è lo specchio più evidente del degrado napoletano, per la sporcizia diffusa, per
l’illegalità evidente, per l’invasione delle auto private che non lasciano spazio ai cittadini neppure
sui marciapiedi, per l’esercito di motorini che non rispettano norma alcuna, per la pessima qualità
dell’aria, per una politica urbanistica fatta di chiacchiere, per la sottoutilizzazione dei beni culturali,
per gli sprechi di risorse naturali e di energia, per l’assoluta mancanza di strategie e di obbiettivi
condivisi dalla partecipazione dei cittadini.
La tutela dell’ambiente, intesa come valorizzazione per lo sviluppo locale e non solo come
conservazione, è un obiettivo che dovrà impegnare tutta l’attività della nuova amministrazione. Ciò
è necessario se si vuole perlomeno riaprire la speranza che uno stato diverso dell’ambiente a Napoli,
e dunque una migliore qualità della vita e della salute dei napoletani, può essere possibile.
Per contrastare il degrado in atto occorre dunque assumere per il programma del Sindaco l’obiettivo
e il vincolo della sostenibilità ambientale.
Le priorità
• Ricreare condivisione di valori e di comportamenti per una cultura coerente con obiettivi di
tutela-valorizzazione ambientale, attraverso un governo aperto alle istanze e alla
partecipazione dei cittadini, e un massiccio programma di educazione permanente alla
cittadinanza attiva
• ripensare il modello della mobilità attraverso una progressiva limitazione dell’auto privata
nel contesto urbano, e realizzare molti piccoli parcheggi (ex legge Tognoli) e riattivare le
centraline di rilevamento dell’inquinamento urbano;
• ripensare il modello di consumo di risorse ambientali: l’acqua (che è deve essere un bene
pubblico). L’Amministrazione comunale deve perseguire una politica di riduzione degli
sprechi (riduzione delle perdite di rete ecc.) e degli usi impropri (uso di acqua potabile li
dove è possibile utilizzare acqua piovana o “reflui bianchi”); le risorse energetiche fossili il
cui consumo crescente aumenta l’effetto serra e l’inquinamento e, di conseguenza, agisce
negativamente sulla salute dei cittadini. L’Amministrazione Comunale dovrà costituire il
primo esempio ai cittadini per quanto attiene il decoro estetico e l’efficienza energetica degli
edifici, ecc.;
• risolvere il problema dei rifiuti (vedi programma rifiuti);
• ri-governare l’urbanistica e il territorio con scelte coerenti con gli obiettivi di tutelavalorizzazione
ambientale, realizzative centrate sul bisogno dei cittadini, a partire dal diritto
alla casa, valorizzando anche il patrimonio immobiliare del Comune, e ispirate al riuso degli
spazi e dei contenitori e non al consumo additivo di spazio e di materiali;
• integrare la valorizzazione del patrimonio naturale e storico-culturale della città in un
programma di sviluppo locale compiuto e definito, superando l’episodicità e la settorialità
dell’approccio attuale;
• innovare le forme, la qualità e gli strumenti della governance comunale.
In particolare serve:
- l’adozione della pianificazione strategica a tutti i livelli dell’amministrazione
(obiettivi validati attraverso la partecipazione attiva e istituzionalizzata dei
cittadini, misurazione delle prestazioni e dei risultati conseguiti dalle azioni
messe in campo per realizzare gli obiettivi, rendiconto puntuale e periodico ai
cittadini);
- la riorganizzazione del sistema di monitoraggio dei dati e dello stato
dell’ambiente cittadino al fine di avere un quadro affidabile, ed evolutivo, della
situazione su cui intervenire;
- l’adozione della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per tutte le azioni
dell’amministrazione, al di là degli obblighi normativi
- l’adozione delle Valutazione Ambientale Strategica (VAS) per internalizzare
l’obiettivo della sostenibilità ambientale delle strategie adottate
dall’amministrazione comunale nei diversi settori di intervento, a partire dal
Piano Urbanistico Comunale (PUC);
- l’adozione di tutti gli strumenti programmatici strategici necessari a realizzare
gli obiettivi di tutela-valorizzazione, a partire dalla redazione della Relazione
Annuale sullo Stato dell’Ambiente cittadino, per proseguire poi con tutti gli
strumenti programmatici necessari: piano di risanamento della qualità dell’aria,
piano energetico comunale, zonizzazione acustica e piano di risanamento,
piano degli ecosistemi naturali (suolo sottosuolo e acque, dissesto collinare,
costa), quelli strettamente collegati alla tutela-valorizzazione ambientale
(salute, sicurezza e serenità delle persone), ecc;
- la predisposizione e l’attuazione di un programma straordinario che ripristini
la legalità ambientale e il rispetto delle regole, attraverso un sistema di
premialità per i comportamenti virtuosi e forme sanzionatorie per i
comportamenti illeciti, con il coinvolgimento della cittadinanza e dei Corpi di
Polizia interessati.
Mobilità e vivibilità.
Una gestione efficiente del sistema della mobilità richiede che si tenga conto in modo equilibrato
delle sue componenti tentando, il più possibile, di favorire pedoni e ciclisti che rappresentano la
parte debole del sistema. La gestione della mobilità si tradurrà in 4 azioni principali:
o rendere, con opportuni dispositivi, la circolazione veicolare scorrevole;
o mettere a disposizione spazi (blu) per la sosta (breve) dei veicoli privati;
o creare isole pedonali (a Napoli il problema delle piste ciclabili è stato affrontato solo sulla
carta!);
o realizzare celermente i parcheggi di scambio già in cantiere e progettati.
La nuova amministrazione comunale si doterà di un’Agenzia per la Mobilità all’altezza della
complessità dei problemi che devono essere affrontati e risolti. L’Agenzia per la Mobilità sarà
dotata di personale con competenze di alto livello e di tutta la strumentazione tecnica (hardware e
software) indispensabile per affrontare i complessi problemi sul tappeto, potrà essere costituita
riunendo i tecnici del settore del Comune e delle principali aziende di mobilità partecipate.
La politica di creazione di aree pedonali riprenderà slancio e verrà estesa, con la medesima
attenzione utilizzata per il centro di Napoli, ai centri periferici nei quali esistono esigenze innegabili
di miglioramento dei livelli di vivibilità.
Con la entrata in funzione delle linee metropolitane in via di attuazione, vi sarà una progressiva
azione volta a strappare al traffico e all’inquinamento le aree servite dalla metropolitana stessa,
nella prospettiva di creare vaste zone pedonali tra loro collegate con percorsi pedonali protetti e
ciclabili.
Infatti gli spostamenti pedonali costituiscono la maggior parte degli spostamenti che la popolazione
ogni giorno effettua e vanno protetti e facilitati.
Il controllo della sosta non può limitarsi, come oggi avviene a quella nei parcheggi blu. Il rispetto
del codice della strada non può essere considerato un optional affidato quasi solo alla sensibilità ed
al senso civico del singolo automobilista. La Polizia Municipale dovrà realizzare un effettivo
controllo sugli automobilisti rivedendo l’organizzazione del servizio oggi offerto e intervenendo
sulle carenze che il Corpo presenta attraverso un processo di empowerment partecipato delle
risorse.
La nuova amministrazione si impegnerà in modo particolare a:
- incentivare a 360 gradi l’uso del mezzo pubblico attraverso una metodologia di educazione
alla mobilità da attuare in primo luogo nelle scuole;
- rendere effettivo il ruolo del Mobility manager aziendale e del mobility manager di area per
attuare efficaci piani di spostamento casa-lavoro;
- riesaminare numero, tempi e costi degli spazi di sosta regolamentati con l’obiettivo prioritario
di de-congestionare il centro;
- dedicare una attenzione costante all’organizzazione e alle caratteristiche della manutenzione
stradale entro il rilancio funzionale delle municipalità.