La maestra appiedata \"Ridicoli i 500 euro offerti come contributo\"
Si dovrebbe permettere a chi lavora di muoversi negli orari di entrata e uscita - da La Repubblica del 18.07.2006
18 July, 2006
DIEGO LONGHIN
«Alla fine sarò costretta a cambiare l´auto per muovermi, anche se mi sembra paradossale che una scelta che pesa sul bilancio sia imposta dagli enti locali». Silvia Alfano, insegnante, abita in centro, lavora in Barriera di Milano, ma non è una forzata della quattro ruote.
Anzi, se non è per andare a scuola o per uscire la sera, la macchina, una Uno immatricolata nel 1990, è ferma sotto casa. «Mi chiedo quanto potranno inquinare i miei spostamenti. Credo molto poco. Invece, cambiare l´auto, è una spesa ingente. Sono d´accordo che bisogna combattere l´inquinamento, ma questa mi sembra un´operazione più commerciale, fatta ad hoc per i concessionari» spiega l´insegnante.
Già lo scorso anno Silvia ha iniziato a fare i conti con le limitazioni al traffico. Il mercoledì e il giovedì, mentre tutti gli altri giravano a targhe alterne, la sua vettura doveva stare ferma. «Poco male - racconta - per andare a lavorare prendevo i mezzi pubblici. Due autobus, ci mettevo 20 minuti in più, ma non era la fine del mondo». Ora la situazione, però, si complica. Oltre alla scuola Silvia dovrà seguire un corso alle Vallette. «Sarà complicato senza auto - dice - mi dovrò muovere tutti i giorni tra il centro, Barriera di Milano e Vallette, incastrando gli orari. È un´impresa impossibile con i mezzi pubblici del Gtt raggiungere velocemente i vertici di questo triangolo magico».
Unica soluzione? Cambiare la Uno, visto che sia il piano di De Ruggiero sia quello di Palazzo Civico vogliono di fatto impedire la circolazione alle auto non catalitiche. La Regione, però, prevede incentivi per chi acquista un´auto ecologica. Si ipotizzano 500 euro. «Una cifra ridicola - dice Alfano - come si può pensare che sia sufficiente un contributo così basso per una spesa di migliaia di euro. Almeno spero che chi sceglie un´auto usata, ma catalitica, riceva comunque i soldi».
Quello che non piace ad Alfano è l´obbligo di dover far tutto in fretta, novembre è dietro l´angolo. «È chiaro che ci sarà un giro di vite - spiega l´insegnante -: come percorso per una soluzione non lo contesto. Ma i tempi dovrebbero essere diversi. Siamo a luglio, il rischio è che tra quattro mesi non mi possa più muovere con l´auto. Dovrei cambiarla. È un bell´impiccio, sia in un caso che nell´altro».
Un´operazione che per Silvia ha un gusto commerciale. «Le auto non catalitiche sono ormai poche, non credo che abbiano un impatto sullo smog così rilevante. Per i concessionari, invece, sarà un bell´affare».
Proposte alternative? «Consentire a chi lavora di muoversi comunque negli orari di entrata e uscita. Far scattare i divieti dalle 9 alle 18. Così si recupera un´ora utile per chi usa l´auto per necessità e non, magari, per fare shopping. E poi dar più tempo a chi vuole cambiare la macchina. Non si tratta di acquistare un tostapane o un tv color, è una spesa ingente. Basterebbe dire che fra due anni, senza deroghe, si cambia. È diverso da dire quattro mesi e si cambia» conclude l´insegnante pendolare tra il centro e Barriera di Milano.
(d. lon.)