Per la zarina critiche furiose: «Anche noi in emergenza»
Solo Chiamparino la difende - da La Stampa del 14.10.2006
16 October, 2006
Smaltire una quota di rifiuti in arrivo da Napoli? «No grazie». Il giorno dopo l’uscita della Bresso fioccano le polemiche in un territorio che guarda con angoscia alla «sua» emergenza-rifiuti: Forza Italia accusa Bresso di «incoscienza», la Lega minaccia le barricate, insorge Alleanza nazionale. Ma anche nel centrosinistra, alle prese con la bomba ad orologeria di Basse di Stura, prevalgono i malumori.
L’unico in controtendenza è il sindaco Chiamparino che, spiazzando tutti, appoggia la linea-Bresso. Perchè? «Non condivido la “sindrome Nimby”», taglia corto il primo cittadino con riferimento all’acronimo dell’espressione «not in my backyard» (non nel mio giardino).
Insomma: uno per tutti, tutti per uno. Anche sul fronte del pattume. Quanto basta per farlo entrare in rotta di collisione con il presidente della Provincia Antonio Saitta, durissimo con la Bresso: «La mia risposta è “no”. Non ci sono margini per ospitare i rifiuti di altri, non possiamo sommare emergenza ad emergenza». In aggiunta, il presidente non ha gradito l’assenza di preavviso: «Prima di prendere impegni sarebbe stato corretto consultare chi gestisce il problema. Non capisco perchè, dopo aver affrontato i fischi per aver sostenuto la scelta dell’inceneritore, debba farmi carico delle inadempienze altrui».
In Provincia un po’ tutti cascano dalle nuvole. «Sembra che Bresso non sia mai stata presidente della Provincia!», sbottano i collaboratori di Saitta con riferimento ai due mandati consecutivi della «zarina» alla guida di Palazzo Cisterna. Non meno sorpresa, e irritata, Angela Massaglia. «E’ sconcertante - protesta l’assessore alla Pianificazione ambientale -. Nel 2004 avevamo già invitato Amiat a non accogliere rifiuti provenienti da altre province, figurarsi se ora possiamo farci carico di quelli della Campania. E poi non vorrei si trattasse solo di un primo stock...».
Ieri la Regione, presa in contropiede dalle polemiche, ha provato a frenare. No comment di Nicola De Ruggiero, l’assessore all’Ambiente. I suoi collaboratori, pur appellandosi al «principio di sussidiarietà» , gettano acqua sul fuoco: «Prima aspettiamo che il commissario Bertolaso ci quantifichi per lettera la quantità di rifiuti prevista, poi faremo il punto con tutte le Province».
Troppo tardi, visto che, almeno secondo quella di Torino, il punto andava fatto prima di impegnarsi a mezzo stampa. Anche l’Associazione d’Ambito torinese per il governo dei rifiuti (Ato), incaricata di gestire la partita, rompe gli indugi. Paolo Foietta, il presidente, ha scritto a Bresso, Saitta e Chiamparino chiedendo «da subito» lo stato di emergenza: le discariche nel Torinese, a partire da Basse di Stura, sono in esaurimento; l’inceneritore al Gerbido non sarà operativo prima del 2011. Conclusione: «Ritengo irragionevole pensare, che nell'attuale situazione, gli impianti siano nella condizione di ricevere rifiuti provenienti da fuori provincia».
Ne conviene Bruno Torresin, amministratore delegato di Trm: «Il caso della Campania dimostra cosa può accadere quando la politica rinuncia al suo ruolo, è un esempio che deve valere anche per noi».
Il mondo politico è già in fibrillazione. Stefano Esposito - capogruppo Ds in Provincia, fra i primi a suonare la sveglia sul problema dei rifiuti - plaude alla mossa dell’Ato: «Non capisco come la Bresso abbia potuto uscirsene così. Evidentemente le sfugge la gravità di una situazione che riguarda tutto il Piemonte».
Sulla stessa linea Piergiorgio Bertone, capogruppo della Margherita: «Come si può pensare di accollarsi i rifiuti altrui quando noi stessi siamo in difficoltà?». Andrea Giorgis, capogruppo dell’Ulivo in Comune, invita a mantenere i nervi saldi: «Però non credo proprio che possiamo permetterci il lusso di ospitare i rifiuti altrui».
L’opposizione ci va a nozze. Roberto Cota, segretario Lega Nord: «Se avessimo avuto il federalismo questa schifezza non sarebbe stata possibile e ognuno sarebbe stato costretto ad assumersi le sue responsabilità, innanzitutto di fronte agli elettori». Oreste Rossi, capogruppo in Regione: «Bresso rispedisca al mittente i rifiuti che Bassolino non riesce a gestire per la inettitudine». «Non un etto di spazzatura campana in Provincia di Torino - avverte Arturo Calligaro, capogruppo in Provincia -. Quella della Bresso è una proposta ignobile».
Per Caterina Ferrero, consigliere di Forza Italia in Regione, «la disponibilità della Bresso rasenta l'incoscienza». Anche Agostino Ghiglia (Comune) e Barbara Bonino (Provincia), entrambi di An, non la mandano a dire. «Nei suoi dieci anni di Presidenza della Provincia Bresso non è riuscita a trovare un sito per l'inceneritore - attaccano nell’interpellanza presentata in Regione e Provincia -. Malgrado l'emergenza rifiuti a cui ci ha condannato, vuole anche importare l'immondizia made in Napoli».