«Si dimentichino le targhe alterne Non le farò più»
IL SINDACO FURIOSO - da La Stampa del 20.10.2006
20 October, 2006
Emanuela Minucci
L’assessore all’Ambiente della Provincia Piras è furioso: «Adesso che non sanno come uscirne ci rimettono il cerino in mano». Il sindaco Chiamparino si sforza di mantenere la calma: «La Regione, dall’estate ad oggi, ha cambiato idea quattro volte. Che cosa facciamo adesso? Aspetterò di vederci più chiaro, poi prenderemo nuovi provvedimenti insieme con la Provincia». Aggiunge, tagliente: «Potremo fare le domeniche a piedi, i lunedì a cavallo, i martedì in barca. Una cosa, però, è certa: non faremo più le targhe alterne. Non servono a nulla, creano soltanto disagio, avevo promesso che non le rimettevo e non le rimetterò».
L’indietro-tutta della Regione sul provvedimento De Ruggiero obbliga gli altri enti locali a rifare il punto da zero. E a prendere atto del fatto che contro lo smog non si è ancora riusciti a fare gioco di squadra. E mentre l’assessore all’Ambiente Domenico Mangone si sente di dare ai torinesi ancora qualche certezza («Noi andiamo avanti con il nostro piano sul centro: dal 15 gennaio in centro potranno circolare solo le auto Euro 3 ed Euro 4») il responsabile della Qualità dell’Aria della Provincia Dorino Piras si sente preso in giro: «Siamo alle solite, quando non sanno che pesci prendere ci riconoscono il potere di coordinamento sui temi ambientali. Quasi quasi andava meglio l’anno scorso, quando ci scontravamo sulle targhe alterne con il Comune: almeno avevamo organizzato un tavolo...». Poi entra nel merito: «Vuole la verità? Questo blocco previsto dalla Regione sulle non catalitiche in realtà è ingestibile e non funzionerà. Altri sono i provvedimenti che andrebbero presi, ma tutte le volte che abbiamo provato a spiegare il nostro piano ci hanno bloccato». La Provincia vorrebbe intervenire di più sui trasporti, magari ripristinando anche le corsie olimpiche. «Con i 5 milioni in più di cui parla Bresso - spiega Piras - si rottamano soltanto 8 mila auto. Peccato che siano 250 mila quelle da cambiare. Ha capito perchè tutto questo non ha senso?».
Il Comune per dirla con un eufemismo «fortemente perplesso», la Provincia che si sente presa in giro. E che dire degli ambientalisti? Sono letteralmente senza parole. L’assessore Tricarico (ex Verde) si fa una domanda che da oggi si pone anche il cittadino comune: «Ma se stiamo rischiando la vita, come si può pensare di rimandare di 2 mesi un provvedimento dettato dall’emergenza? Decidiamoci».