Gli ambientalisti: è una provocazione
BATTAGLIA DI CIFRE TORINO AL 69° POSTO TRA LE CITTÀ ECOVIVIBILI, PIAZZA RIVOLI RESTA LA ZONA PIÙ INQUINATA - da La Stampa del 24.10.2006
24 October, 2006
Dire che son delusi è dire poco. «Ce l’hanno fatta, hanno dimezzato un provvedimento che era già poca cosa. Ma noi non ci arrendiamo». Gli ambientalisti non hanno dubbi. Il provvedimento di blocco deciso ieri dal Comune (al mattino stop ai veicoli non catalitici che trasportano merci e al pomeriggio i privati) è quasi una provocazione: «Le ordinanze al ribasso che si stanno adottando - ha spiegato ieri il comitato Largo Respiro - sono assolutamente insufficienti. Basti dire che 5 giorni fa era pronto un documento del Comune per bloccare i non catalitici dalle 7,30 alle 18,30 e che ora si parla di fasce dimezzate. La Regione invece aveva preparato una delibera per bloccare i non catalitici per dieci ore dai primi di novembre in tutta la Regione e ora si parla di cinque ore dai primi di gennaio in 58 Comuni».
Gli ambientalisti piemontesi sono sul piede di guerra a ragion veduta. Almeno stando alle statistiche di «Ecosistema Urbano 2007», l’indagine sulle città italiane di Legambiente presentata ieri a Roma. In base a questi dati Torino risulta al 69° posto delle città più ecovivibili (al primo c’è Bolzano, all’ultimo, il 103° c’è l’Aquila). Dai risultati del dossier emerge che negli anni nessuna città è riuscita a risolvere problemi come l’emergenza smog o quella dei rifiuti. In Piemonte, cinque capoluoghi su otto (Torino, Vercelli, Asti, Alessandria e Novara) superano i limiti per le polveri sottili e tre capoluoghi (Torino, appunto, ma anche Alessandria e Asti) superano ampiamente anche i limiti per la concentrazione di biossido di azoto.
«C’è bisogno di investimenti coraggiosi da parte dei Comuni, nuovi sforzi per fronteggiare l’emergenza – dice Vanda Bonardo, presidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – l’emergenza smog di alcune città, come Torino, non può essere presa sottogamba e sono necessarie contromisure importanti e soprattutto ». Secondo Monica Cerutti, presidente della commissione Ambiente di Palazzo civico, giudica necessari i provvedimenti assunti dalla giunta Chiamparino ma chiede che vengano comunicati con maggiore chiarezza.
E mentre gli ambientalisti chiedono di più, l’Automobile Club chiede di essere meno fiscali e punitivi nei confronti degli automobilisti. «Non si capisce il motivo per cui Torino abbia bloccato i veicoli Euro 1 omologati nel 1993 - scrivono nell’ultimo numero di Aci News - perchè già quelle auto avevano già ridotto di molto i valori dell’inquinamento».
E infine una curiosità che fa pensare. Il posto più inquinato di Torino resta piazza Rivoli, con buona pace di chi credeva che il sottopasso avrebbe reso l’aria molto più respirabile.