Torre eolica e materiali riciclati: un eco-grattacielo a New York
Il più alto dopo l'Empire: l'energia sarà autoprodotta, alberi sul tetto - da Corriere della Sera del 22.11.2006
22 November, 2006
Nell'immaginario della Corporate America, il colore verde è sinonimo di soldi dal lontano 1862. Quando la prima banconota verde marcio da 1 dollaro fu emessa dall'U.S. Department of the Treasury. Nell'America del nuovo millennio «green» indica tutt'altra cosa: la nuova tendenza all'edilizia ecologica promossa dai giganti della finanza, che si sono fatti promotori di una rivoluzione destinata a cambiare non solo il volto delle grandi città, ma anche, si spera, il futuro del pianeta.
BANKAMERICA — La punta di diamante del nuovo trend è New York dove, a pochi passi da Times Square, sono iniziati i lavori dell'edificio più ecologico del mondo. Il grattacielo della Bank of America, che lo studio Cook+Fox Architects inaugurerà nel 2008. Una torre di 54 piani su 365 metri d'altezza a un costo di un miliardo di dollari.
Oltre a essere il secondo più alto di New York dopo l'Empire State Building, il grattacielo è il primo della storia a ricevere l'ambitissimo certificato al platino mai emesso dall'U.S. Green Building Council, l'equivalente dell'Oscar per l'eco-architettura.
Per aggiudicarsi il riconoscimento, il grattacielo sarà costruito in gran parte di materiali (vetro, acciaio e alluminio) riciclabili o riciclati. «Non sarà solo un palazzo spettacolare, ma anche il più ecologicamente responsabile che si possa immaginare», teorizza Douglas Durst, co-presidente di Durst Organization, la società incaricata della costruzione. Così, dice il governatore Pataki, «si protegge l'ambiente creando lavoro».
OASI VERTICALE — Sul tetto della nuova eco-torre, Durst costruirà una vera e propria giungla di piante, alberi e cespugli, che ne ridurranno l'impatto termico e ambientale. La sua energia sarà quasi tutta generata sul posto. Con l'ausilio di una turbina eolica sistemata su una delle due guglie e di un impianto da 4,6 Megawatt, dotato di unità di immagazzinamento termale che produrranno ghiaccio di notte, quando i costi dell'energia sono al minimo, da utilizzare negli impianti di condizionamento.
Un sistema di riciclaggio dell'acqua piovana consentirà inoltre di risparmiare milioni di litri d'acqua mentre anche le toilette saranno a basso consumo idrico, con orinatoi ad autopulizia chimica, biodegradabile e senza sciacquone, del tipo già usato alla Jimmy Carter Library e al Taj Mahal.
PUBBLICO E PRIVATO — Se l'amministrazione Bush si è contraddistinta come la meno ecologica della storia, la Corporate America ha deciso di assumere la leadership nella crociata salva- pianeta. «Che c'è di male nel profitto?», si chiede il New York Times in un lungo articolo dedicato ai nuovi, ricchissimi pionieri dell'eco-trend, in gara tra loro per trasformare le città americane in luoghi più vivibili.
Al boom dell'eco-architettura s'ispirano molti dei nuovi edifici della Manhattan post-11 settembre. Dal grattacielo Hearst, disegnato da Lord Norman Foster tra la 57˚ strada e l'8a Avenue al New York Times Building progettato da Renzo Piano sulla 41˚ strada West. Dal 7 World Trade Center della Silverstein Properties al Solaire, il primo eco-grattacielo residenziale d'America, a due passi da Ground Zero.
MILANO — La febbre ha finito per contagiare anche l'Italia. Dove Hines (che ha costituto con il Fondo CalPers il Green Development Fund, con investimenti per 500 milioni di dollari) è impegnata esclusivamente nella costruzione di edifici ecologicamente sostenibili. A Milano sono stati avviati secondo questi criteri i progetti di Garibaldi-Repubblica delle Varesine e di Isola-Lunette.