Inizia il contrattacco in difesa del porta a porta
Le associazioni ambientaliste piemontesi promettono battaglia contro gli inceneritori e a difesa della raccolta domiciliare dei rifiuti, bersaglio negli ultimi tempi di una campagna di delegittimazione
15 June, 2007
<i>Coordinamento Regionale Ambientalista – Rifiuti</i>
<b>COMUNICATO STAMPA</b>
Il CRA-R, organismo che raggruppa Associazioni, Comitati, Cittadini di tutto il Piemonte sulla problematica rifiuti, intende prendere posizione, per evitare speculazioni e giochi al massacro che si stanno perpetrando sulla spinosa questione rifiuti.
A breve due eventi potrebbero complicare o semplificare il quadro esistente:
1) la sentenza del TAR dell’11 luglio 2007 riferita ai ricorsi contro gli inceneritori presentati da vari Enti
2) la prima proposizione della revisione del Piano Regionale sui rifiuti
In entrambi i casi saremo protagonisti!
Noi non riusciamo a comprendere le finalità del dibattito in corso, se fosse un modo per spianare la strada a logiche emergenziali, Campania docet, manifesteremo coerentemente tutto il nostro dissenso. Intendiamo condurre una battaglia di civiltà, e percorrere una via che abbatta i costi ai cittadini, ciò può essere realizzato soltanto con politiche tese alla riduzione ed alla raccolta differenziata porta/porta
Prassi già dimostrata valida in molti comuni italiani: Novara raggiunge circa l’80% senza aumenti di costi per i cittadini, Chieri si attesta al 70% con riduzione della tariffa.
Certamente ci rendiamo conto dei disagi e dei costi che noi cittadini sopportiamo, è evidente come in molti casi i progetti hanno risentito di insopportabili dilettantismi, molti, troppi Assessori, Consorzi, Aziende hanno condotto il porta/porta in modi disastrosi con i risultati che i media fanno bene a comunicare.
Da parte nostra ci sporchiamo le mani, andremo al confronto con i cittadini che si improvvisano contro il porta/porta e non faremo sconti ai Comuni, ai Consorzi, alle Aziende, che scaricano le loro incapacità sui cittadini.
Noi abbiamo conoscenze in tutta la regione ed abbiamo ben presente i gravi guasti che si producono, alcuni semplici esempi:
Vercelli: è stato approvato dalla Provincia un progetto relativo al compostaggio, valorizzazione dell’organico a noi cara, ma questo impianto anche solo sulla carta, presenta tanti e tali limiti che per i danni che produrrà sarebbe auspicabile non realizzarlo.
Borgaro: AMIAT, impianto di compostaggio, si stanno spendendo 5 milioni di euro per la ristrutturazione, ma se a monte, a Torino si mantiene la raccolta stradale dell’organico, di nuovo verrà realizzato un grande spreco. Se la frazione in entrata non è sufficientemente pura, il prodotto conseguente non verrà certo utilizzato in agricoltura.
Alessandria: il neo eletto Sindaco propone di ridurre la raccolta differenziata dopo si si era attestata al 51%, perché costa troppo, e magari di mettere isole con cassonetti a scomparsa, forse non si è reso conto dei costi di queste “meraviglie” e degli insuccessi assoluti in quelle poche città d’Europa che ci hanno provato.
Questi casuali esempi confermano che le scorciatoie sono peggiori del bene, occorre giungere alla tariffa, quella vera, dove sarà giusto che un condominio di via Garibaldi 33 pagherà di più o di meno di quello di via Garibaldi 35, in relazione alla virtuosità nella pratica della raccolta differenziata.
Una soluzione che blocca ogni innovazione possibile per 30 anni, quale oggettivamente l’inceneritore, è la vittoria della barbarie contro ogni forma di progresso sia civile che economico.