Gestione Raee al nastro di partenza
E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo del Ministero dell’Ambiente che definisce la gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche - da Ecosportelle News
13 November, 2007
E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo del Ministero dell’Ambiente che definisce la gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche - RAEE.
Il provvedimento introduce importanti novità. Responsabili della gestione di questi rifiuti non saranno più i Comuni ma i produttori. Il decreto prevede una fase transitoria, finalizzata al passaggio di consegne progressivo e graduale ai nuovi soggetti in cui i Comuni, fino al 31 dicembre 2007, continueranno a gestire i RAEE, mentre i produttori verseranno un contributo forfettario necessario a coprire parte delle spese di gestione e la realizzazione delle nuove eco-piazzole dove conferire i rifiuti tecnologici. Dal 1° gennaio 2008 saranno i produttori, organizzati in consorzi o sistemi collettivi, i responsabili della gestione di questi rifiuti.
Importanti sono le novità per i consumatori, sottolinea il ministero di Pecoraro Scanio. Vengono previste delle eco-piazzole, dove potranno essere conferiti i vecchi apparecchi di cui ci si vuole disfare. Se invece si vuole acquistare un nuovo dispositivo in sostituzione di quello vecchio il cittadino potrà consegnare il proprio apparecchio al negozio, centro commerciale, grande magazzino o altro nel quale comprerà il nuovo.
In questo caso il commerciante sarà obbligato a ritirare il vecchio. Queste norme riguardano sia i grandi elettrodomestici, come, ad esempio frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici o televisori, sia apparecchiature elettroniche come computer, stampanti, cellulari, hi-fi ecc.
Secondo i dati forniti dal rapporto rifiuti dell’APAT 2006 attualmente in Italia vengono gestiti e recuperati circa 67.000 mila tonnellate di RAEE l’anno circa 1,15 kg l’anno per abitante. “L’obiettivo è arrivare, entro il 31 dicembre 2008, alla raccolta media pro-capite di 4 Kg l’anno per abitante (circa 240 mila tonnellate)”, dice ancora il ministero.
Queste, è spiegato ancora nella nota, “dovranno essere recuperate (con percentuali che vanno dal 70 all’ 80 % in base alla categoria di rifiuto) o reimpiegate e riciclate (con percentuali che vanno dal 50 all’ 80 %)”.
“Abbiamo rivoluzionato il sistema dei rifiuti tecnologici per salvaguardare le esigenze dei consumatori e per avere forti garanzie di tutela ambientale - ha affermato il ministro Pecoraro Scanio -. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere, sin dal primo anno di attività i quantitativi fissati dalle normative comunitarie”.
“Il sistema multi consortile è una grande innovazione per il settore dei rifiuti - ha concluso il ministro -. Si tratta di un nuovo approccio, fortemente voluto dall’Unione Europea, che dovrebbe garantire la nascita di diversi soggetti in grado di concorrere tra loro. Questo diventerà un valore aggiunto solo se i consorzi avranno la capacità di farsi concorrenza in termini di qualità del servizio attraverso elevati livelli di raccolta, di recupero e di reimpiego dei materiali”.