Matteoli boccia il sindaco
Il nuovo ministro dell' Ambiente resta freddo di fronte all'uscita sul ticket per gli automobilisti
20 January, 2004
«Una proposta curiosa». Questo il parere, piuttosto cauto per non dire perplesso, del nuovo ministro dell\' Ambiente, Altero Matteoli, di Alleanza nazionale, sull\' idea del sindaco di far pagare una tassa d\' ingresso in città alle auto dei non residenti e il parcheggio sotto casa ai milanesi che abitano in centro. Il ministro, ieri alla prima uscita ufficiale nella nuova veste dopo l\' esperienza del \' 94, «quando non feci in tempo a sedermi sul questa poltrona che fui rimandato a casa», era alla sede bis del Politecnico, alla Bovisa (a proposito, un posto infernale da raggiungere con qualunque mezzo di terra, di mare e di aria). Matteoli presenziava alla consegna del premio indetto dal Politecnico e da Legambiente per prodotti di largo consumo, processi e servizi a forte contenuto innovativo ed ecocompatibile. Nell\' aria, però, galleggiava l\' eco delle clamorose proposte di Albertini, presentate sì a titolo di ipotesi, ma pur sempre come elemento del programma del secondo e ultimo mandato. Quello libero dalla preoccupazione della rielezione. Ministro, cosa pensa dell\' uscita di Albertini? «Questa idea del ticket io la trovo curiosa, però devo dire di non avere elementi per giudicarla. L\' ho vista sui giornali di questa mattina ma non ne so di più. Può darsi che il sindaco sia in grado di dimostrare che è una cosa utile». Ma secondo lei può funzionare? «Iniziative ce ne sono parecchie… Abbiamo le domeniche ecologiche, che ho voluto riconfermare. È molto gratificante vedere le città vive e belle lo stesso, anche senza le auto. Quanto al resto…». Quanto al resto? «A far pagare l\' ingresso in una città si rischia che poi in tutte si adotti un provvedimento analogo. Piuttosto strano, ora che c\' è la libera circolazione in Europa». Il sindaco, però, tira dritto. Al nuovo governo chiede poteri commissariali sia in materia di traffico che di ambiente. «Alla Camera, in questi giorni, saranno messe in discussione delle mozioni a proposito dell\' ambiente. Sentiamole, queste mozioni, e ascoltiamo cosa dice il sindaco Albertini. Chiede poteri speciali, magari sui depuratori? Ma a Milano i depuratori si devono ancora fare. Quindi prima parliamo, poi vedremo». Se Albertini si aspettava un\' immediata apertura di credito, dunque, è rimasto deluso. Un piccolo dispiacere, del resto, Matteoli glielo aveva già dato indirettamente e certo involontariamente in mattinata, elogiando pubblicamente il suo predecessore Edo Ronchi. L\' ex ministro verde è stato il nemico giurato del sindaco al governo. Con Ronchi ci furono acerbe polemiche proprio in materia di depuratori, con il commissariamento di Milano affidato al prefetto e le vibrate rimostranze di Albertini (oggi, infatti, è lui il commissario). «Ronchi — ha detto invece Matteoli — ha dato al ministero un\' organizzazione completamente diversa rispetto a come lo avevo trovato io nel \' 94. Un altro mondo. Oggi il ministero è in condizioni di fare fronte ai suoi impegni istituzionali». Matteoli ha intenzione di darsi da fare subito. Ha salutato con soddisfazione la modifica del valutazione di impatto ambientale già decisa dal governo e ha aggiunto: «Mi impegno a proporre un emendamento alla Tremonti bis per concedere sgravi fiscali alle imprese che investono in nuova tecnologia. Non si tratta di far pagare il danno arrecato all\' ambiente ma di dare un premio fiscale a chi inquina di meno». Ancora, «va introdotto lo studio dell\' ambiente nelle scuole elementari». Molti gli applausi, anche dagli ambientalisti che della breve esperienza del \' 94 di Matteoli non conservano un bel ricordo. Alla fine, l\' unico a meritarsi una certa freddezza è stato proprio Albertini. Curiosamente.