\'Il pedaggio per la città va deciso con i pendolari\'
L' ex sindaco Tognoli boccia l' idea di interpellare solo i milanesi
20 January, 2004
«Il ticket d\' ingresso può anche essere una soluzione, ma non può essere improvvisato dall\' oggi al domani. Bisogna coinvolgere nel referendum i pendolari, quelli che sarebbero più direttamente toccati. E poi ci vuole un periodo di prova». Carlo Tognoli, ex sindaco di Milano e precursore delle battaglie al traffico selvaggio, non sembra propriamente entusiasta di fronte al rilancio da parte del sindaco Albertini dell\' ipotesi di introdurre un ticket d\' ingresso in città, per calmierare il numero di auto. Preferirebbe, Tognoli, la chiusura del centro dalla cerchia dei Bastioni, e comunque subordina l\' introduzione del ticket, oltre che ad un referendum da allargarsi alle altre provincie limitrofe, a simulazioni ripetute e a una campagna informativa a tappeto «perché i cittadini si sentano coinvolti e partecipi e non abbiano la sensazione di provvedimenti calati improvvisamente dall\' alto, come troppo spesso accade». Tognoli, più vantaggi o disagi con il ticket d\' ingresso? «In uno stato di necessità, per ridurre l\' inquinamento, è una soluzione che può anche essere accettata, se viene sottoposta al giudizio dei cittadini, proprio come forse si dovrebbe fare anche per le isole pedonali. Ma io penso che sarebbe più semplice e meno costoso chiudere la cerchia dei Bastioni. Si otterrebbero gli stessi risultati, ma con un provvedimento meno impopolare, che la gente non percepirebbe come così punitivo». Non ritiene che il ticket finisca per penalizzare troppo chi per ragioni professionali non può fare a meno di entrare in auto a Milano? «Questo è l\' altro punto. Va bene il referendum, ma bisogna sentire anche i cittadini dei comuni limitrofi o delle province vicine, quelli che fanno i pendolari tutti i giorni. E poi commissionare un\' indagine accurata». Quale indagine? «Bisogna capire quante sono le persone che entrano in auto a Milano, perché, che attività svolgono. C\' è chi non può proprio farne a meno per ragioni di lavoro e allora occorre anche studiare degli incentivi». Ovvero? «Per esempio, se si stabilisce che il ticket d\' ingresso costa 1000 lire, a chi è costretto ad entrare in città in macchina per lavoro tutti i giorni, si pratichi un prezzo più basso, un forfait, come per gli abbonamenti al tram. Altrimenti, rischiamo di penalizzare le attività produttive. E poi bisogna dare servizi a chi viene da fuori. Penso prima di tutto all\' incremento dei parcheggi di corrispondenza». Magari a prezzo scontato? «Magari gratis, nel senso che acquistando il biglietto Atm, non si debba anche versare una cifra per il parcheggio. E poi i parcheggi vanno non solo incrementati, ma anche resi più sicuri». In che modo? «Si mettano delle guardie armate a presidiarli, perché se i parcheggi non sono custoditi, trovandosi in certe zone periferiche e di sera poco battute e illuminate, possono riservare brutte sorprese ai padroni delle auto. Uno torna alla sera per riprendersi la macchina, e la ritrova scassinata o non la trova affatto». Il problema è reperire i guardiani. «Se questo lavoro non possono farlo i vigili, esistono le guardie giurate. Il comune stipuli una convenzione con le guardie giurate e le metta a controllare i parcheggi. Ma al di là di tutto, resto dell\' idea che l\' introduzione del ticket debba avvenire con gradualità e giudizio». Cos\' altro si può fare in questi termini? «Delle simulazioni per studiare gli effetti del provvedimento. Esistono società private che sono specializzate sotto questo punto di vista. E poi bisogna informare i cittadini costantemente, quotidianamente, renderli partecipi con pannelli luminosi, pubblicità, messaggi di ogni tipo. Ricordiamoci che non tutti leggono il giornale o guardano la televisione». Altri suggerimenti? «Quando ci sono importanti appuntamenti, come sfilate di moda o rassegne fieristiche, chiudere alla circolazione la zona interessata, tranne che per gli addetti ai lavori. È una misura che evita la paralisi del traffico e ulteriori picchi delle emissioni inquinanti». Tornando ai provvedimenti di sistema, il ministro Matteoli ha proposto di vincolare l\' acquisto dell\' auto alla disponibilità di un parcheggio. Lei che ne pensa? «Mi sembra una proposta astratta, difficilmente praticabile. Rischia di creare sperequazioni. Se uno ha i soldi per comprarsi solo l\' auto e non il parcheggio, che fa? Diverso è il discorso di costruire le nuova case con i posti auto. Questa è una misura opportuna e che avevamo già previsto noi».