Perchè la Provincia ha detto no ai rifiuti campani: "Rischiamo l'emergenza"
"Le discariche provinciali potranno accogliere rifiuti solo fino alla primavera del 2009". Intervista all'assessore provinciale all'ambiente Angela Massaglia
16 January, 2008
<font size=”1”><b><i>Sergio Capelli</i></b></font>
<b>Quali le ragioni del no ai rifiuti campani?</b>
La ragione del rifiuto ai rifiuti campani sta nel sistema impiantistico della Provincia di Torino, che è, ad oggi, a rischio emergenza. Abbiamo spazio nelle discariche emergenti solo fino alla primavera del 2009.
Anche da noi, quando si individua il sito per una discarica la popolazione protesta. E chiede la garanzia che non vengano portati rifiuti da fuori. Stiamo lavorando secondo il principio dell’autosufficienza, e per chiedere ai cittadini sacrifici nell’accettare nuove discariche, o anche solo nel spingere sulla raccolta differenziata, dobbiamo essere credibili e mantenere le parole date.
<b>Le discariche della provincia di Torino si esauriranno nel 2009. E dopo?</b>
Stiamo lavorando per scongiurare il rischio “emergenza”. Si stanno individuando nuovi siti e discariche da ampliare, in attesa che nel 2011 entri in funzione il primo impianto di incenerimento. Nel frattempo, finchè le nuove discariche non saranno individuate, approvate e attivate, esistono, evidentemente delle criticità. Stiamo camminando sul filo di una lama.
<b>Il documento dell’ATO pone fine in maniera definitiva alla querelle sui rifiuti campani in Provincia?</b>
L’ATO si è espressa con questo documento. La Provincia lo aveva già fatto con altri. Addirittura il presidente Saitta ha scritto al Commissario De Gennaro spiegandogli le ragioni del rifiuto.
Per quello che ci riguarda, solo un’ordinanza coercitiva che ci obbligasse ad accogliere i rifiuti campani nelle nostre discariche potrebbe riaprire il discorso.