Greenpeace “differenzia” cinquanta famiglie napoletane
L'associazione ambientalista ha coinvolto due condominii in un progetto dimostrativo di raccolta differenziata. In pochi giorni è stato superato il 70% di separazione dei rifiuti. Raccogliamo la testimonianza di uno dei partecipanti
01 February, 2008
<b><i>Silvana Santo</b></i>
«Davanti a un progetto partecipato e credibile, anche noi sappiamo rispondere con impegno, perché Napoli non è solo la città dei blocchi stradali e dei cassonetti in fiamme». Fabrizio Pisani è uno dei napoletani che hanno partecipato al progetto “Differenziamoci”, realizzato nei giorni scorsi da Greenpeace. In piena “emergenza rifiuti”, l'associazione ambientalista ha coinvolto, in quattro e quattr'otto, cinquanta famiglie del capoluogo campano in un <b>progetto dimostrativo di raccolta differenziata domiciliare</b>. «È bastata un'assemblea condominiale, – racconta Pisani – nella quale abbiamo aderito all'iniziativa con grande entusiasmo. Nel giro di un paio di giorni abbiamo ricevuto dagli attivisti di Greenpeace tutto il materiale necessario per partire con la differenziata spinta». E così, sacchetti di diversi colori, bidoncini per la frazione organica e cassonetti condominiali per gli altri materiali hanno fatto il loro ingresso nelle case di napoletani sfiduciati ma pronti a collaborare. «Ci hanno distribuito anche un calendario di conferimento – continua Pisani – e ogni sera i nostri rifiuti, correttamente separati, venivano pesati, in modo da misurare l'efficacia dell'azione».
I risultati parlano da soli: oltre cinquecento chili di rifiuti raccolti, con una percentuale di materiale indifferenziato di appena il 27%. Il che significa che in pochi giorni le famiglie coinvolte nel progetto hanno superato il <b>70% di raccolta differenziata</b>. Nella Napoli dell'emergenza permanente. «L'iniziativa – osserva Pisani - è servita soprattutto a dimostrare che, se correttamente informati, anche gli abitanti di questa città possono separare i rifiuti con impegno ed efficacia, tra l'altro in tempi record». L'importante è restituire ai napoletani un po' di fiducia: «Negli ultimi anni abbiamo visto partire una lunga serie di sistemi di raccolta dei rifiuti, dalle campane di prossimità ai cassonetti condominiali, ma nel giro di poco tempo la situazione veniva regolarmente cambiata, senza informare la gente». E la vista del solito camion puzzolente che ha continuato a raccogliere indistintamente anche i sacchetti differenziati non ha certo contribuito negli anni a incoraggiare i cittadini.
Il progetto di Greenpeace si è concluso con <a href="http://www.greenpeace.org/italy/news/blitz-napoli-bassolino-arena">un'azione degli ecologisti</a> davanti alla sede della regione Campania. Prima di essere depositati nelle campane per la raccolta differenziata (non avendo le autorizzazioni necessarie, Greenpeace non ha potuto conferirli direttamente presso gli impianti di recupero), i rifiuti raccolti sono stati simbolicamente presentati al presidente Antonio Bassolino, che ha promesso di incontrare gli ambientalisti nei prossimi giorni per discutere di <b>eventuali repliche dell'iniziativa</b>. «La mia speranza – si augura Fabrizio Pisani – è che “Differenziamoci” rappresenti una scintilla che possa dare il via a un reale cambiamento negli stili di vita di questa città». Una speranza condivisa da tutti.