La Provincia rilancia l’allarme smog
Convocati i sindaci dei 19 Comuni dell’area metropolitana
04 February, 2004
Alessandro Mondo Provvedimenti adeguati e tempestivi per tutelare la qualità dell’aria, in progressivo deterioramento: li sollecita la Provincia, che oggi convoca a Palazzo Cisterna tutti i 19 comuni dell’area metropolitana. Obiettivo: ascoltare cosa hanno concretamente da proporre i primi cittadini per rimediare al problema, e suggerire nuove proposte partendo da un dato di fatto: i rilevamenti delle centraline. Si parte da una premessa, anzi due. Primo: il rischio che la situazione sul fronte smog peggiori, sfociando in una vera emergenza, è più di un’eventualità. Secondo: i Comuni saranno invitati ad assumersi le responsabilità per le misure adottate e per quelle che restano ancora in sospeso, alla luce degli indirizzi già contemplati dal piano provinciale per la tutela della qualità dell’aria. Patti chiari, insomma, su un tema che riguarda direttamente la salute di tutti i cittadini e sul quale gli ambientalisti stanno ricomincmando a mobilitarsi. Questi i presupposti di un confronto che si preannuncia vivace. «Nel momento in cui poniamo il problema ci aspettiamo delle risposte - spiega la presidente della Provincia Mercedes Bresso -. Il discorso non riguarda solo i provvedimenti da adottare per il prossimo anno, ma anche le soluzioni per superare la fase attuale qualora i valori dovessero peggiorare. Le domeniche ecologiche sono le benvenute, ma nessuno si nasconde che hanno una funzione essenzialmente di stimolo. Per questo chiederemo conto di tutta una serie di cose: dai riscontri sui controlli verso i possessori delle auto non catalitiche alla messa in campo di misure strutturali ormai improrogabili». Una per tutte, la controversa Ztl allargata «made in Torino» di complessa realizzazione. «Verificheremo se e cosa i comuni sono disposti a fare - interviene Elena Ferro, assessore provinciale alle Risorse Idriche e Atmosferiche -. Soprattutto, se hanno idee da mettere sul tavolo. Noi siamo disposti alla massima collaborazione, ma non possiamo nemmeno farci carico di prerogative che spettano alle amministrazioni locali». Secondo la Provincia il punto è esattamente questo. Nessuno ha intenzione di mettersi a stilare la pagella dei comuni «buoni» e di quelli «cattivi», precisano dagli uffici di Palazzo Cisterna, invitando ad un confronto sereno e costruttivo. In ogni caso, una brutta gatta da pelare. Per varie ragioni. Entrando nel merito delle targhe alterne, ad esempio, non è un mistero che alcuni sindaci siano poco o affatto propensi a reintrodurre un provvedimento giudicato tanto inutile quanto ingiusto. Soprattutto impopolare. Primo fra tutti Sergio Chiamparino. Non più tardi di qualche settimana fa il sindaco di Torino le ha definite «un’aspirina» dagli effetti limitati sull’inquinamento. A complicare il quadro, le perplessità della Provincia sull’incisività dei controlli operati verso le vetture non catalitiche - bandite dalla circolazione due giorni la settimana - e il disappunto per lo slittamento della Ztl allargata: il provvedimento, inizialmente previsto a decorrere da gennaio, è stato rimandato a luglio. Oggi il «rendez-vous» a Palazzo Cisterna, dati alla mano: in particolare quelli dei «Pm10», le polveri sottili totalmente inalabili che continuano a tenere banco anche nel 2004. Su questi numeri bisognerà ragionare.