Targhe alterne, tempo di bilanci
Si è concluso il ciclo dei 12 giovedì a circolazione alternata predisposto dal Campidoglio, con risultati ancora piuttosto modesti. Legambiente chiede misure più drastiche, l’Atac punta sulle corsie preferenziali
27 March, 2008
<b><i>Silvana Santo</b></i>
Va in soffitta, almeno per quest’anno, l’appuntamento settimanale dei romani con le targhe alterne. Con la giornata del 27 marzo, infatti, si è concluso il ciclo di 12 giovedì di blocco parziale della circolazione, predisposto dal Campidoglio per limitare l’inquinamento atmosferico. È dunque tempo di bilanci per quella che è ormai diventata una vera e propria “tradizione” invernale. Partiamo con qualche cifra. La riduzione media dei flussi di traffico nelle ore di blocco parziale della circolazione è stata di <b>poco inferiore al 20 per cento</b> (precisamente del 19,8), mentre i tempi di percorrenza sui principali assi stradali della capitale si sono ridotti mediamente del 15,9 per cento. Un risultato complessivo leggermente migliori rispetto a quello del 2007, quando la diminuzione del traffico si era attestata intorno al 14,4 per cento.
È innegabile, quindi, che qualche effetto positivo ci sia. Anche perché – sarà per l’aumento di controlli o per gli incentivi che negli ultimi anni hanno favorito il rinnovamento del parco macchine cittadino – i romani sembrano diventare ogni inverno più disciplinati, almeno stando al numero di sanzioni, ferme, nel 2008, a “sole” 3.200 a settimana. Una certa soddisfazione è stata espressa da <b>Fulvio Vento, presidente dell’Atac</b>, che però si dichiara consapevole della insufficienza di questo provvedimento: «Qualcosa fanno, ma non bastano. Si tratta di una terapia efficace ma sintomatica». La terapia realmente efficace? Una politica che scoraggi quotidianamente l’uso del mezzo privato, trasferendo i passeggeri sul trasporto pubblico: «Le corsie preferenziali sono la vera cura – continua Vento – E con tempi di percorrenza più veloci i bus sarebbero scelti da un maggior numero di persone».
Non esattamente lusinghiero anche il giudizio di <b>Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio</b>: «Abbiamo sempre difeso le targhe alterne perché vanno nella direzione giusta, ma ormai sono diventate un rituale che rischia di perdere efficacia. Non si può pensare di programmare il provvedimento per meno di tre mesi, fino a marzo, e poi lasciar correre per tutto il resto dell'anno. E non possono essere solo di pomeriggio un giorno a settimana». A sostegno della tesi dell’ambientalista, i dati rilevati dalle centraline per il controllo dello smog nei primi tre mesi del 2008: quasi un giorno su due, le concentrazioni polveri sottili nell’aria della capitale sono state superiori ai limiti fissati dalla legge. «Un dato che diventa ancora più grave – aggiunge Parlati – se consideriamo che le piogge, che “ripuliscono” l’atmosfera, sono state piuttosto copiose, con 22,5 millimetri in più di pioggia rispetto lo stesso periodo del 2007».
La ricetta di Legambiente per migliorare la qualità dell’aria respirata dai romani prevede <b>misure decisamente più drastiche</b>: blocchi alternati della circolazione due volte la settimana, per tutto il giorno e senza alcuna regola. Parlati suggerisce inoltre di introdurre il blocco totale della circolazione, da applicarsi nel primo sabato utile dopo cinque giorni di sforamento dei limiti di legge. Provvedimenti coraggiosi ma ormai indispensabili.