Toscana: la differenziata funziona, ma mancano gli impianti
L'assessore Bramerini: "La gestione dei rifiuti ha visto segni di miglioramento su fronti importanti come l'aumento della raccolta differenziata e la riduzione del conferimento a discarica. Dobbiamo pero' tornare a sottolineare la mancanza di impianti, la debolezza di un sistema infrastrutturale che deve essere completato"
16 July, 2008
Il sistema della gestione dei rifiuti urbani in Toscana funziona, con alcune difficolta' ma anche lati positivi. I costi del servizio si sono mantenuti stabili (al netto dell'inflazione) e vengono quasi completamente coperti dalle entrate garantite da tariffe e tarsu. Il terzo Rapporto dell'Osservatorio economico sulla gestione dei rifiuti urbani in Toscana, uno strumento di monitoraggio e analisi voluto da Regione Toscana, Agenzia regionale recupero risorse (Arrr), Cispel Toscana Confservizi, fotografa la situazione tra il 2000 e il 2006. L'Osservatorio e' nato per affiancare alle consuete analisi tecniche ed ambientali uno strumento di indagine sugli aspetti economici e tariffari, sugli investimenti, sulle politiche fiscali e di finanziamento pubblico. "I dati del Rapporto - ha detto l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini, intervenuta alla presentazione - ci mostrano una Toscana dove la gestione del ciclo dei rifiuti ha visto segni, deboli, di miglioramento su fronti importanti come l'aumento della raccolta differenziata e la riduzione del conferimento a discarica, soprattutto di quello del rifiuto tal quale.
Dobbiamo pero' tornare a sottolineare la mancanza di impianti, la debolezza di un sistema infrastrutturale che deve essere completato per poter garantire un maggior recupero energetico e permettere di abbassare i costi della filiera, poi destinati a ricadere sui cittadini in termini di tasse e tariffe". Secondo l'Osservatorio economico sulla gestione dei rifiuti urbani in Toscana 2000-2006 la raccolta differenziata nella regione e' aumentata di 16 punti percentuali, superando il 33%, pur progredendo poco negli ultimi anni. E' diminuita anche la percentuale di rifiuto "tal quale" conferito in discarica ma la percentuale di rifiuti complessivamente conferita in discarica e' tuttavia ancora troppo elevata, attestandosi a circa il 60% del totale. E' ancora basso il tasso di recupero energetico (solo il 10% dei rifiuti viene avviato a termovalorizzazione), ma il settore e' riuscito a contenere l'aumento dei costi. Il costo deflazionato per ogni tonnellata di rifiuti prodotta e' rimasto stabile negli anni e si aggira, in valore assoluto, intorno ai 237 euro per tonnellata di rifiuto urbano (circa 606 milioni di euro per il totale di 2,5 milioni di tonnellate prodotte nella regione).