Londra: un anno di congestion charging
Mezzo milione di automobilisti in meno. E si pensa di estendere la zona interessata dal provvedimento
17 February, 2004
Cinque sterline (circa 7.2 euro) per entrare nel cuore di Londra. Questo il provvedimento adottato da Ken "Il Rosso" Livingstone, sindaco della capitale britannica. A distanza di un anno si fanno i primo conteggi. Circa mezzo milione di londinesi ha preferito abbandonare le proprie auto a casa e dirigersi al lavoro con i mezzi pubblici. D'altro canto commercianti e ristoratori lamentano un calo della clientela. Ma Livingstone va oltre, prendendo il toro per le corna e proponendo un ulteriore allargamento della zona a pagamento. E in pieno "British style" da ai cittadini l'opportunità di esprimersi sulla vicenda, attraverso un sondaggio/forum sul sito dei trasporti urbani di Londra. Uno studio commissionato dall'associazione London First ha dimostrato che il 72% delle aziende ritiene che l'iniziativa di Livingstone stia dando i suoi frutti, mentre per il 14% è un fallimento. D'altra parte, per la Royal Institution of Chartered Surveyors - che si occupa dell'andamento del mercato immobiliare - la scusa del pedaggio viene sempre più spesso utilizzata da negozianti ed uffici per chiedere riduzioni dell'affitto. I critici sostengono che negli ultimi 12 mesi la tassa ha ridotto alla fame il centro di Londra, facendo crollare il numero dei compratori e senza contribuire a risolvere il problema del traffico in maniera significativa: secondo una ricerca dello stesso Royal Institute of Chartered Surveyors, il 90% dei negozianti e il 75% di teatri, cinema e ristoranti, considera che il pedaggio abbia fatto calare la clientela. Ma per London First - che ha raccolto i commenti di più di 500 aziende - l'impatto della tassa è stato esagerato. Solo il 26% degli intervistati ha definito l'effetto del pedaggio sull'economia della capitale "negativo", mentre per il 32% è stato neutro e per il 26% positivo. A livello di immagine, il 58% ritiene che quella di Londra sia migliorata, mentre il 15% è convinto del contrario. I margini per migliorare il sistema però ci sono. London First pensa che si possa ancora lavorare sui metodi di pagamento, facilitando il modo per registrarsi e per pagare la tassa, e rendendo più preciso quello delle contravvenzioni. Eppure il traffico, secondo l'agenzia Transport for London, è calato del 30% all'interno della zona a pagamento, mentre il tempo per un percorso è crollato del 14%. Ogni giorno vengono effettuati oltre 80.000 pagamenti, per un totale di oltre 400.000 sterline (circa 580.000 euro). Situazione ben diversa per l'AA Motoring Trust, equivalente britannico dell'Aci: dopo una diminuzione iniziale del traffico, il numero dei mezzi che ogni giorno entrano nella zona della "congestion charge", secondo l'AA, è aumentato del 10%. La necessità di trarre un bilancio, in ogni caso, si fa sentire particolarmente per il sindaco Livingstone. In vista delle elezioni municipali di giugno, in cui si presenterà per il partito laburista, deve decidere se allargare i confini della zona a pagamento o meno. Il suo avversario conservatore, Steve Norris, vorrebbe abolire il pedaggio e ha promesso un'amnistia generale per tutti gli automobilisti multati. Mentre il candidato dei liberal democratici, Simon Hughes, vorrebbe cambiare gli orari e sospendere la tassa in periodi determinati, come Natale e Capodanno. Per entrare in città si pagano 7,2 euro. A giugno si vota, gli avversari del sindaco Livingston promettono: aboliremo la tassa