Eagle LNG, in Puglia un nuovo gasdotto tra Italia e Albania
Il progetto prevede una pipeline sottomarina di 100 km e un gasdotto in Puglia di 18 km. Investimento complessivo è di 660 mln di euro e in attesa di VIA ha già ottenuto il supporto della Regione Puglia e il riconoscimento della UE
05 July, 2017
È vicina la fase finale per il via libera alla realizzazione del gasdotto tra Italia e Albania che consentirà di portare in Italia un volume tale da soddisfare fino al 10% della domanda di gas. Il progetto Eagle LNG, presentato oggi a Roma con la partecipazione del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, prevede la costruzione di un gasdotto sottomarino che, grazie a un rigassificatore posizionato su nave a 5 km dalla costa dell’Albania, porterà in Italia dai 4 agli 8 miliardi di metri cubi di gas l’anno, arrivando sulla costa pugliese senza significativi impatti sull’ambiente marino e terrestre e senza dover abbattere ulivi secolari.
La pipeline sottomarina coprirà i 100 km di distanza tra le due coste e sarà posata a circa 800 metri di profondità massima. Il corridoio a terra, situato a sud di Brindisi, sarà lungo meno di 18 km dall’approdo al punto di connessione con la rete di Snam Rete Gas. “Il sito individuato non ricade all’interno di aree protette e attraversa aree a scarso sviluppo urbano, mentre il tragitto corre in massima parte in parallelo e a breve distanza da una strada provinciale, senza quindi incontrare estese piantagioni di ulivi o altre colture agricole da sacrificare”, sottolinea il dott. Edmondo Falcione chairman del Gruppo Falcione promotore del progetto.
Il costo complessivo del progetto, che si avvale della consulenza legale di Nextlaw Società tra Avvocati, si aggira sui 660 milioni di euro e comprende l’investimento per la nave con rigassificatore e la realizzazione della pipeline.
Eagle LNG ha già ottenuto le autorizzazioni necessarie dal governo di Tirana ed è in attesa di ricevere il nulla osta VIA dal ministero dell’Ambiente la cui Commissione Tecnica, nella fase di consultazione, non ha rilevato elementi di incompatibilità ambientale. Il progetto ha inoltre ottenuto fin dall’inizio il supporto della Regione Puglia, favorevole all’iniziativa anche per la validità del piano che non è in conflitto con l’economia agricola e turistica del territorio.
“Eagle LNG – afferma il dott. Fabio Greco managing director del progetto – è una infrastruttura energetica d’importanza strategica per l’Italia e per l’Europa poiché riduce il rischio geopolitico di approvvigionamento gas con forniture economiche e sicure di provenienza diversificata con prevalenza USA, senza essere costretti alla dipendenza da un unico paese fornitore e senza dover attraversare paesi politicamente instabili”.
Per la validità del progetto, Eagle LNG è compreso dal 2013 negli annuali decreti del Ministero dello Sviluppo Economico di aggiornamento della rete nazionale dei gasdotti, mentre dall’Unione europea ha ottenuto il riconoscimento come Project of Energy Community Interest assegnato a dieci infrastrutture per l’approvvigionamento di gas ritenute strategiche per gli interessi energetici dell’Europa e dei Balcani.
Mentre, mercoledì 5 luglio, sul sito della Regione Puglia il basso impatto ambientale del progetto veniva spiegato così in un comunicato: “Eagle LNG si fonda su un progetto a basso impatto ambientale, tanto in Albania (nave di rigassificazione ancorata a cinque chilometri da una costa pressoché disabitata e di scarsa rilevanza ambientale), quanto in Italia. L’approdo in Puglia, a sud di Brindisi, è stato individuato a seguito di SIA (Studio di Impatto Ambientale). Il percorso a mare della pipeline non attraversa posidoneti. L'area che potrebbe interessare l'approdo del gasdotto non ricade in aree protette, ha un basso sviluppo urbano ed è prossima alle reti stradali e al punto di connessione con la rete di trasporto di Snam Rete Gas”.
Le parole del Presidente Emiliano alla presentazione
“Quest’opera è italo-albanese – ha detto Emiliano - i rapporti politici e istituzionali tra Puglia e Albania sono ottimi. Con riferimento ai gasdotti dimostriamo che in Puglia non soffriamo della sindrome Nimby, non siamo dei rivoltosi,www.replica4luxury.net siamo persone che ragionano e che quando devono sacrificare in parte le proprie prerogative ambientali, intendono farlo con la ragionevole aspettativa che quello sia il danno minimo, con il vantaggio massimo. Speriamo con questa giornata di far saltare la retorica che spesso il Governo romano utilizza nei confronti della Puglia prendendoci in giro e dicendo che noi per quattro ulivi non vogliamo fare un gasdotto.
Ovviamente è un modo offensivo di rivolgersi alla Regione Puglia e a coloro che stanno combattendo per evitare che il gasdotto Tap arrivi nel posto più sbagliato che la regione possa offrire a questo tipo di opera, su una delle nostre spiagge più belle. Come rileva lo studio del fondale marino fatto dal gruppo Eagle, ci sono altri luoghi dove la poseidonia non è presente e dove quindi possono approdare gasdotti. La favoletta che l’unico posto su 900 km di costa dove far approdare il gasdotto Tap è solo Melendugno non ce la beviamo e adesso abbiamo anche il supporto tecnico di altre imprese che in epoca non sospetta avevano fatto questi accertamenti”
“Nella presentazione che oggi è stata fatta di quest’opera – ha aggiunto il presidente - rilevo elementi che meritano approfondimento. Questa è un’opera che costa circa 700milioni anziché 45 miliardi, porta lo stesso quantitativo del Tap senza però chiedere al consumatore italiano di pagare circa 200 milioni per l’adduzione del gas alla rete Snam, non ha bisogno di finanziamenti da parte della Banca europea che al Tap invece dovrà dare 30 miliardi di euro, non ha bisogno di avere deroghe sull’utilizzo esclusivo della struttura e potrà consentire a qualunque fornitore di gas dell’Italia di attaccarsi e di utilizzare il gasdotto anche in concorrenza con l’azienda che lo costruirà.
Mi sembra anche un’opera più rispettosa della Puglia e dell’ambiente, fermo restando che ogni grande infrastruttura dovrà passare adesso da una procedura partecipata come previsto dalla nuova legge regionale.
Stamattina ho parlato con il sindaco di Torchiarolo Nicola Serinelli e l’ho rassicurato da questo punto di vista”. “La vicenda Tap - ha detto Emiliano in risposta ai giornalisti - non può essere chiusa, anche alla luce degli elementi che oggi sono stati forniti. Abbiamo due progetti che non sono alternativi che però devono essere esaminati entrambi, alle stesse condizioni e alle stesse regole. Non è possibile che uno dei due progetti sia gradito a qualcuno e l’altro non venga neanche nominato. Ho scoperto dell’esistenza del progetto Eagle per caso, attraverso canali non istituzionali, perché mai nessuno al Ministero per lo sviluppo economico mi aveva detto che pendeva un’altra istruttoria per quest’altro gasdotto, Quindi in tutto sono tre, Tap, Poseidon e Eagle. E quando vogliono discutere con la Puglia per stabilire quali di queste opere sono più convenienti e meno impattanti? Prima si comincia meglio è”